Imperia
imperia oneglio: il maltempo ha guastato i weekend
Turismo balneare
stranieri in aumento
ma calano gli italiani
Aumentano gli stranieri e calano le presenze di italiani in un’estate iniziata all’insegna dell’instabilità meteo, che ha frenato anche il «mordi e fuggi» nel weekend. Questa, in estrema sintesi, la fotografia fatta di luci e ombre, che ritrae il turismo sulle spiagge nei primi mesi di apertura degli balneari imperiesi.
«La previsioni ottimistiche di inizio anno si sono ribaltate nel secondo trimestre. Presenze e arrivi sono ancora da vedere nel dettaglio ma stando a dati ancora ufficiosi a un aumento di circa il 7 per cento dei turisti in arrivo da Germania, Svizzera, Belgio e Francia corrisponde una diminuzione del 3-4 per cento di quelli che costituiscono da sempre la nostra clientela tradizionale proveniente da Piemonte, Lombardia e altre zone della Liguria. Tra gli stranieri sono i russi, in particolare, ad essere aumentati molto nella nostra regione e soprattutto in provincia di Imperia», ha spiegato Gianmarco Oneglio, presidente della Fiba Confesercenti della provincia di Imperia, rappresentante ligure e componente della giunta nazionale del sindacato dei balneari. Il notevole calo di turisti italiani è un trend cominciato già negli anni scorsi. Ha proseguito Oneglio: «Quasi tutti i weekend il tempo è stato brutto. Solo la Pentecoste e il mese di giugno hanno migliorato i dati. È un problema soprattutto meteorologico: quando piove e fa freddo il turista italiano non si muove. Siamo indietro con la stagione calda, che sta traslando sempre più verso l’autunno. Le mareggiate poi non aiutano. Troppi weekend sono stati guastati dal brutto tempo».
Mareggiate ed erosione delle spiagge sono poi un’ulteriore fonte di grande preoccupazione per i titolari degli stabilimenti balneari. «Tutta la costa ligure si sta erodendo. Con l’assessore regionale al Demanio Gabriele Cascino avviamo avviato un tavolo per la protezione degli arenili, che però si è fermato di fronte alla mancanza di fondi da investire. Questo, è giusto dirlo, anche per colpa delle associazioni di categoria. Non solo la Regione dovrà farsi carico di questo problema, ma anche i concessionari degli stabilimenti balneari».