LA STAMPA
Italia
«Sono i veleni
peggiori, possono
trasmettersi
per generazioni»
Professor Valerio, lei ha diretto per anni il laboratorio di chimica ambientale dell’Istituto tumori di Genova, come vede questo nuovo decreto?«Queste non sono scelte di cui il Paese ha bisogno». Ci spieghi? «Metalli pesanti e scorie dei grandi stabilimenti si sedimentano ed entrano nella catena alimentare. È il tipo di inquinamento peggiore, quello più lungo da debellare. In alcuni casi può trasmettersi di generazione in generazione».Ma il decreto dice che i limiti saranno quelli delle migliori tecnologie possibili? «E questo non ha senso. Da che mondo è mondo sono i limiti imposti per legge che fanno adottare le tecnologie. Queste ultime sono sempre migliorabili. Ma sono le leggi, non le deroghe, che spingono le aziende ad adottarle». Il ministero dice che i limiti precedenti erano inapplicabili. «Il problema è che le leggi sono già indietro di dieci anni rispetto alla ricerca. Noi stiamo riscontrando oggi che i limiti imposti dall’Ue per le polveri sottili, anche quando rispettati, non bastano. Le polveri sono comunque dannose per la salute». Difficile trovare un equilibrio tra produttività e rispetto dell’ambiente. «Qualunque inquinamento è il segnale di un’inefficienza produttiva. Il vero problema di fondo è che quando si valutano queste norme, è necessario considerare anche gli extracosti per salute e ambiente». [RAP. ZAN.]