ebook di Fulvio Romano

sabato 12 luglio 2014

La ministra Madìa: "blocco contratti ingiusto... ma ci sono tante ingiustizie..." ( una più, una meno...)

LA STAMPA


Italia


Renzi-Madia, via ai tagli nella Pa

Il ministro: “Pin unico entro il 2015”. E sui contratti: blocco ingiusto, ma ci sono tante ingiustizie, precari, esodati...

«Non faremo come quel governo che annunciò con una bella conferenza stampa che si sarebbe potuta cambiare la residenza on-line, e poi l’ho visto io quante file ho fatto perché non si erano messi d’accordo, il governo e i Comuni...». Soave, ma battagliera, la ministra Marianna Madia. La sua puntura di spillo farà forse sobbalzare quel ministro della Pubblica amministrazione (toh, era Renato Brunetta) che nel novembre 2009 annunciava la novità dei cambi di residenza via Internet? Boh, i rapporti tra i due non sono dei migliori e non peggioreranno certo perché la Madia annuncia che lei e il governo Renzi hanno cambiato paradigma: prima fanno gli accordi necessari con gli enti locali, poi presentano i testi di legge.

Quanto al testo che rivoluziona la Pubblica amministrazione, lo si dovrebbe vedere la prossima settimana. Intanto la Madia ne racconta lo spirito: «Stavolta partiamo dall’efficienza e non dalla spending. Non so nemmeno quanto si potrà risparmiare e sono contenta di non saperlo».

Le misure che contiene, come si sa, sono tante: le prefetture diverranno Uffici territoriali del governo, guidati da un prefetto, e raccoglieranno anche fisicamente le articolazioni periferiche dello Stato. Molti uffici pubblici traslocheranno di sede. E alla fine le prefetture saranno anche meno delle 100 attuali, ma non così poche (si era ipotizzato 40) come previsto all’inizio.

È davvero renziana doc, questa riforma improntata alla filosofia del movimento. Per i dirigenti si annuncia un gran muoversi in verticale: «Oggi - dice il ministro - non c’è l’incentivo a fare immediatamente bene il proprio lavoro. Soprattutto se fai male, non torni indietro. Con la riforma si potrà salire e scendere in carriera». E in orizzontale: nascerà il ruolo unico della dirigenza, con tutti dentro, e da lì i ministeri pescheranno con bandi per coprire i posti vacanti. Un dirigente avrà un incarico triennale, rinnovabile una sola volta. Poi si cambierà scrivania. E non ci saranno differenze tra Stato e enti locali.

«Bisogna uscire dalla logica - dice ancora Madia - che un dirigente sia di questo o quel ministero: non bisogna sentire l’appartenenza a una singola amministrazione, ma si è tutti dirigenti dello Stato, anzi della Repubblica». Così a formarli ci sarà una scuola unica. E a selezionarli, per evitare le mani lunghe della politica, una commissione di tre saggi di altissimo profilo.

Per avere una Pubblica amministrazione al servizio del cittadino e non viceversa, servirà una digitalizzazione spinta e il fatidico Pin unico. «Il primo punto su cui investiremo. Il Pin sarà attivato entro il 2015; andrà a regime entro la fine della legislatura».

Nel frattempo si moltiplicano le proteste. A chi annuncia battaglia per salvare le 8 sedi distaccate dei Tar, la Madia risponde: «Non vorrei che fossero le solite logiche territoriali». Ai magistrati ultrasettantenni che vengono pensionati: «Con il limite spostato al 2015 abbiamo salvaguardato la continuità del lavoro negli uffici giudiziari». Al personale che si vede il contratto bloccato da troppo tempo, «è un’ingiustizia, lo so, ma con questa crisi se ne vedono tante di ingiustizie. Penso ai precari, agli esodati... Prima rendiamo efficiente la macchina pubblica, incentiviamo la ripresa, e poi potremo parlare del resto».

francesco grignetti


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