ebook di Fulvio Romano

martedì 24 giugno 2014

Langhe o Langa?

LA STAMPA

Cultura

Si dice le Langhe

oppure la Langa?

Langhe o Langa nel patrimonio Unesco? A quale oracolo se non agli scrittori indigeni volgersi per sciogliere l’enigma? Il verso più famoso all’ombra delle colline è di Cesare Pavese in Lavorare stanca: «Le Langhe non si perdono». Ancorché la voce di Santo Stefano Belbo battezzi un racconto diFeria d’agosto «La Langa», seccamente, volendo indicare il suo villaggio, a rappresentare l’intera terra color del vino: «Non avete mai sentito nominare quei quattro tetti? Ebbene, io vengo di là».

Giovanni Arpino, la voce di Bra, del Roero, non transigeva: «Sono gli altri a chiamarle Langhe. Un langarolo vero dirà sempre e soltanto Langa, al singolare, perché ogni sua parte e ogni sua porzione hanno un nome proprio, ma la Madre Langa è una, e sempre lei». Beppe Fenoglio non è cosi rigoroso o forse è teologico, Madre Langa, ma una e trina e più: «Queste cominciano a essere le Langhe del mio cuore: quelle che da Ceva a Santo Stefano Belbo, tra il Tànaro e la Bòrmida, nascondono e nutrono cinquemila partigiani e gli offrono posti unici per battagliarci, chi ne ha voglia».

Bruno Quaranta