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giovedì 26 giugno 2014

Monaco: il roseto di Grace celebra i 30 anni con ottomila aree fiorite

LA STAMPA

Imperia

MONACO dopo otto mesi dedicati a lavori di rinnovamento. LE CARATTERISTICHE E LE INNOVAZIONI

Il Roseto di Grace ha riaperto le porte

Circa trecento le varietà presenti in ottomila aree fiorite. Per la cura adottate tecniche ecologiche

A pochi giorni dal trentennale della sua prima inaugurazione, avvenuta il 18 giugno 1984, il Roseto Princesse Grace ha riaperto ufficialmente dopo otto mesi dedicati a lavori di rinnovamento, in presenza del Principe Alberto II, della Principessa Caroline di Hannover e della consorte del sovrano, la Principessa Charlène. Durante questo periodo il Roseto, che prima si componeva di 4.000 roseti ripartiti su 3.000 metri quadrati, ora ne conta 2.500 in più e si estende su 5.000 metri quadrati, fiancheggiando così l’avenue des Papalins e i passaggi periferici dell’Espace di Fontvieille, fino al parco giochi, e con tre ingressi aggiuntivi dall’avenue des Papalins e la scuola di Fontvieille.

Rispettando il desiderio del Principe Ranieri III, che per la sua creazione immaginava un giardino all’inglese, dalle forme rotonde, con rocce circondate d’erba e, allo stesso tempo dal carattere mediterraneo dato dagli ulivi centenari, sono stati mantenuti i due maestosi portali d’ingresso, ornati dal monogramma della Principessa Grace, il grande pergolato centrale rivestito di rose rampicanti lunghe più di dieci metri, gli ulivi centenari e la scultura della Principessa Grace realizzata da Kees Verkade. Sono state rimosse le siepi di cipressi, offrendo ai visitatori, nello stesso tempo, una prospettiva d’insieme più ampia e l’accesso al Roseto 24 ore su 24.

Inoltre, per dare vita a un’animazione fresca durante l’estate, è stato allestito un muro d’acqua lungo 50 metri al centro del Roseto, creando un balcone e una vista panoramica sui cespugli dei roseti, e la vecchia fontana in bronzo della Place d’Armes è stata posizionata sulla piazza principale, in mezzo ai roseti profumati.

Per la cura dei roseti sono state adottate delle tecniche ecologiche, abbandonando trattamenti fitosanitari chimici a favore di insetti ausiliari per combattere i parassiti delle rose e di trattamenti biologici per le malattie; banditi i diserbanti chimici a favore dell’uso di fertilizzanti di origine naturale; la raccolta dell’acqua piovana e di lavaggio dei passaggi del Roseto.

Sono circa trecento ora le varietà presenti, per un totale di ottomila roseti di tipo tea, floribunda, botanici, a steli, rampicanti, piangenti e scomposti, riuniti sotto diversi temi: i roseti della Famiglia Principesca di Monaco, che circondano la statua della Principessa Grace e comprendono le varietà Grace di Monaco, Principe Ranieri III, Caroline e Stéphanie di Monaco; i roseti da profumo premiati durante i concorsi della rosa, come le varietà Alain Souchon, Parfum de Rêve; i roseti dei Principi, delle Principesse e delle Personalità, come Alexandra Principessa del Lussemburgo, Marcel Pagnol, Leo Ferré; i roseti botanici e da collezione, scoperti fra il 14° e il 20° secolo, come la Centifolia del 1596 o la Rubiginosa del 1551; i roseti paesaggistici arbustivi, molto utilizzati nelle aree verdi per la loro rusticità e resistenza alle malattie; i roseti paesaggistici tappezzanti, anch’essi molto resistenti, fra cui il Louis Blériot o la Blanche Cascade; i roseti Hall of Fame, riconosciute come varietà eccezionali dalla Federazione Mondiale della Rosa che ogni tre anni premia un roseto. Dal 1976 sono solo 12 le varietà che hanno ottenuto questo riconoscimento, e si trovano tutte nel Roseto Princesse Grace; infine, i roseti del concorso della rosa di Monaco, l’evento biennale che premia i più bei roseti dell’anno.

Su ogni roseto un’etichetta indica il nome della creazione, quello commerciale, il creatore della rosa e un QR Code che permette di ottenere la scheda completa di ogni pianta e, all’ingresso del roseto, tramite un totem interattivo si potranno avere tutte le informazioni sul giardino, la posizione di ogni roseto e la scheda individuale di ogni varietà.

ANDREA MUNARI