ebook di Fulvio Romano

venerdì 27 giugno 2014

Il Beinale è bello... E allora inquiniamolo con la discarica di Magliano!

LA STAMPA

Cuneo

DOPO L’ASSEMBLEA DEL CONSORZIO. SI STUDIA UN AMPLIAMENTO IN ORIZZONTALE

“Ecco come verrà rilanciata

la discarica di Magliano Alpi”

Il tanto discusso impianto di Magliano Alpi gestisce una quindicina di rifiuterie sparse per gli 87 Comuni consorziati, ha ereditato la gestione post-mortem della discarica esaurita di Lesegno (costo annuale: 300 mila euro). Sono già stati messi da parte 2 milioni per quando anche la vasca di Magliano sarà satura. È il colosso Acem visto dal di dentro. Ieri c’è stato l’incontro a porte aperte, presente il presidente, Gian Pietro Gasco.

Poi c’è l’Ama, l’azienda che ha in mano le chiavi dell’impianto e che ogni anno lavora 45 mila tonnellate di rifiuti. In un pareggio sostanziale, 18 mila tonnellate a testa, tra differenziata e indifferenziata (aumentata negli anni dal 15 al 50 per cento). Poi ci sono 4 mila tonnellate di rifiuti extra Acem, gli ingombranti dagli altri Consorzi. E i 5 mila rifiuti speciali. I camion che fanno la spola tra Monregalese e Cebano li smistano qui ogni giorno.

A sinistra del grande piazzale vengono trattate ogni anno 4500 tonnellate di carta lavorata, 2000 tonnellate di plastica e alluminio (di cui solo 1300 avviate a recupero), A destra, nella fossa di conferimento, finiscono invece i rifiuti indifferenziati. Sul fondo c’è la vasca della grande discarica. Ed è questa la vera «grana» di Acem, proprietario, e l’Ama, il gestore. Oggi è piena per il 65 per cento. Rifarne un’altra non si può. Proibitivi costi e tempi. Che fare? Ampliarla, è stata la scelta di Acem. All’inizio si pensava in altezza. Oggi si guarda a un ampliamento in orizzontale. Il progetto ha incassato il via libera in dei sindaci del Consorzio.

È il preliminare. Quello definitivo, auspica il presidente, sarà pronto entro l’anno. Poi si dovrà capire chi lo realizzerà: se Ama o Acem. E quanto costerà: si stima 2 milioni. «Se non si decidesse di ampliarla –spiega risoluto Gasco- si dovrebbe dire no al conferimento dei rifiuti anche da altri Consorzi del Cuneese». Fabio Coggiola dell’Ama: «Proporremo di farla noi. Il vantaggio per Acem? Avere un solo interlocutore nel caso sorgano contenziosi futuri». Fin qui, i nodi da sciogliere di oggi. Ma l’Acem guarda anche a quelli di domani. Su tutti, la partita - nata in Regione e ancora inchiodata lì - dell’accorpamento dei 4 Consorzi in un solo soggetto provinciale. L’auspicio: «Che il cambio ai vertici della Regione faccia chiarezza - dice Gasco -. Abbiamo un assessore regionale che gioca in casa, Valmaggia. Da lui ci aspettiamo che sblocchi l’impasse».

CHIARA VIGLIETTI


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