LA STAMPA
Carlo Bertino
Nuda proprietà
salva per anziani
che restano
a corto di liquidi
La ratio è presto detta: evitare agli anziani che hanno bisogno di liquidità di vendere obtorto collo la nuda proprietà della casa che abitano. L’aula della Camera si occuperà della questione, mettendo ai voti la prossima settimana una legge (poi dovrà ottenere l’ok del Senato) che dietro i tecnicismi va incontro proprio a questa esigenza: molto sentita da migliaia di famiglie, a partire da tutti quei nonni che potranno evitare di fare un “torto” ai nipoti cedendo la loro casa. Il testo, «Modifica alla disciplina del prestito vitalizio ipotecario», è firmato dall’economista del Pd Marco Causi, ma sarà sostenuto da un fronte trasversale. Si tratta di un solo articolo, che introduce, come spiega la relazione tecnica, una forma di finanziamento garantito da una proprietà immobiliare residenziale: tale da consentire al proprietario di età superiore a 65 anni, di convertire parte del valore dell’immobile in contanti per soddisfare esigenze di liquidità.
E senza che lo stesso proprietario sia tenuto a lasciare l’abitazione o a ripagare il capitale e gli interessi sul prestito fino alla scadenza del contratto. Gli interessi e le spese relative sono infatti capitalizzati periodicamente sul finanziamento originario e rimborsati alla data di decesso del mutuatario. Allo scadere del debito, gli eredi possono estinguere il debito nei confronti dalla banca e liberare l’immobile dall’ipoteca, vendere l’immobile ipotecato oppure, in ultima ipotesi, lasciare che la banca mutuataria venda l’immobile per rimborsare il proprio credito. Rispetto alla vendita della nuda proprietà, il prestito ipotecario vitalizio offrirebbe il vantaggio di non perdere la proprietà dell’immobile e quindi di non precludere la possibilità per gli eredi di recuperare l’immobile dato in garanzia, lasciando loro la scelta di rimborsare il credito della banca ed estinguere l’ipoteca.