ebook di Fulvio Romano

venerdì 26 luglio 2013

Dall'Asia un altro killer delle api...

LA STAMPA

Imperia


VALLECROSIA L’UNIVERSITà DI TORINO ha ACCERTAto CHE si tratta pROPRIO DELLA pericolosa SPECIE ASIATICA

Vespa Velutina: scoperto il primo nido dell’insetto killer

Simile al calabrone si nutre di api : a rischio la produzione di miele nel Ponente


Nell’entroterra di Vallecrosia è stato trovato il primo nido di Vespa Velutina, una specie originaria dell’Asia, pericolosa per le api da miele. Senza contare che i suoi nidi, che possono arrivare a un metro di diametro, sono in grado di accogliere così tanti esemplari da diventare molto pericolosi anche per l’uomo. La presenza dell’insetto è stata certificata dal dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. A imbattersi nel nido nelle campagne vallecrosine è stato l’apicultore Stefano Franceschelli con alcuni colleghi della sezione imperiese dell’associazione Api Liguria, che organizza specifici corsi di formazione sulle api da miele, finanziati dalla Regione.
Si tratta del primo nido di Vespa Velutina accertato in Italia. Prima di questa scoperta, un singolo esemplare era stato rinvenuto a Loano. Gli apicoltori si sono rivolti all’Università di Torino proprio per avere una attestazione sicura sulla presenza del pericolso insetto. L’obiettivo è quello di avviare una campagna di informazioni e soprattutto di tentare di dare vita, anche con il contributo dell’ateneo torinese, a una verifica sul territorio che miri a valutare quale sia l’entità della presenza di questi insetti e poi, nel caso, a una lotta mirata. La Velutina è molto simile al calabrone. La puntura è più pericolosa di quella delle normali vespe perché il pungiglione riesce a trapassare facilmente i vestiti. Per questo gli apicoltori invitano chi trovasse nidi sospetti a non intervenire da solo, ma a chiamare il Corpo Forestale (numero di emergenza 1515), i Vigili del fuoco (115) o il sodalizio Api Liguria.
La Vespa Velutina arriva dalla Francia, dove a sua volta è sbarcata nel 2004 con un carico di bonsai e vasi. Il problema principale riguarda la sua aggressività verso le colonie di api mellifere e verso gli altri insetti impollinatori. I danni alle colonie sono di grave entità, come già si sta verificando in Francia, dove però la lotta contro questo insetto è cominciata da tempo. Le colonie di api sono già in difficoltà a causa del moltiplicarsi dei veleni utilizzati - purtroppo legalmente e assurdamente - in agricoltura e floricoltura e la presenza di un insetto-killer rischia ora di dare la mazzata finale alle povere api da miele. Il pericolo non è soltanto la morte delle famiglie di api della zona, ma riguarda tutti, visto che principalmente le api provvedono all’impollinazione e rendono possibile la nascita di verdura e frutta di cui ci cibiamo. Lo aveva già detto Albert Einstein: se le api dovessero scomparire, entro 4 anni la specie homo sapiens , cioè noi stessi, si estinguerebbe.

LORENZA RAPINI