ebook di Fulvio Romano

lunedì 29 luglio 2013

Povero Letta! Nullatenente e senza risparmi...!

Dall'articolo de La Stampa allegato si ricava che Letta, pres. del Consiglio, risulta per il 2012 senza proprietà alcuna su questa Terra.... Pochi forse ricordano che un anno o,poco più fa (ne parlammo su questo blog), al tempo in cui si parlava dei depositi italiani all'estero, lo stesso Letta dichiarava (col suo sorrisetto curiale) all'intervistatore di La 7 di non avere risparmio alcuno perché... tutti i suoi ricavi finivano nel mutuo della sua casa...! Allora ci chiedemmo quale casa fosse in possesso del Letta e quale mutuo dovesse pagare, visti i suoi emolumenti di politico importante. Adesso ci chiediamo a chi è allora intestata questa casa miliardaria che richiede tanto mutuo per essere pagata... Insomma, Letta appare anche su questo tema immacolato come un neonato. Anzi, vuole apparire come tale. Come si può allora definire un contribuente che intesta tutto ad altri per apparire nullatenente? Lasciamo la risposta ai lettori. Ecco l'articolo de La Stampa.

LA STAMPA

Italia

Online i redditi
dei ministri
Cancellieri in testa

Kyenge la più povera, premier senza proprietà

Diciamo subito chiaramente che questi dati sono veri; ma anche no. Nel senso che le dichiarazioni dei redditi e dei patrimoni dei ministri (ieri diffuse quelle di Palazzo Chigi e ministri senza portafoglio) intanto riguardano i redditi 2012. Cioè solo l’anno prossimo, con i redditi 2013, si potrà apprezzare l’effetto dell’autoriduzione delle indennità decisa dal governo Letta. Ma valgono relativamente soprattutto perché non sempre i parenti dei ministri (coniugi, figli, genitori) hanno dato il consenso a diffondere i dati sui loro redditi e possedimenti. Un loro legittimo diritto, naturalmente. Va da sé che quindi la «francescana» dichiarazione di Enrico Letta - che su questa Terra non possiede nulla intestato a suo nome, neanche un motorino rotto - poco ci dice. Sul versante opposto ci sono ad esempio il ministro dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini e il sottosegretario alla Presidenza Filippo Patroni Griffi - che risulta il più ricco dell’intero Esecutivo - che hanno allegato dichiarazioni di coniugi, madri, sorelle, figlie e chi più ne ha metta. Zanonato ha allegato i dati di 15 parenti.

Come per Letta, anche la coniuge del vicepremier Angelino Alfano ha detto «no». E quindi restiamo con l’importante informazione che il vicepremier (imponibile 105mila 186 euro) possiede una Matiz del ’99 e una superecologica fiammante Renault Twizy. Franceschini ha anche una moto BMW del ’79, mentre si segnala la Vespa 150 del ’99 del titolare della Coesione Territoriale Carlo Trigilia.

Il più «ricco», abbiamo detto, è il sottosegretario Filippo Patroni Griffi, con 331.627 euro di imponibile; ma è dato «drogato» dal fatto che nell’anno 2012 ha ricevuto compensi arretrati a seguito di una sentenza della Consulta. Ma non è un ministro, formalmente: e dunque il ministro più ricco resta quello di Giustizia Anna Maria Cancellieri (319.170 euro). Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari europei, giustamente ha una casa a Bruxelles e un imponibile di 186.735, ma possiede negozi, una casa di 11,5 stanze a Roma e strumenti finanziari per 530000 euro. Gianfranco Micciché ha una Fiat 500 del 1964. Il ministro più povero è Cecile Kyenge, titolare dell’integrazione, che dichiara 38.538 euro e una Punto a gas. Ma il coniuge ha negato i suoi dati.

roberto giovannini