La Stampa
C’era una volta la discarica bonificata l’area di Ponticelli
Il sito trasformato sotto la supervisione dell’Amministrazione provinciale
Il sito trasformato sotto la supervisione dell’Amministrazione provinciale
Là dove c’era la discarica ora c’è un uliveto. Parafrasando alla rovescia Adriano Celentano, si può ben rendere l’idea di come, dopo un anno e mezzo di lavori, sia stata radicalmente trasformata l'ormai ex discarica Ponticelli.
Dopo polemiche, proteste e anche un sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria, l’intera area di Ponticelli è stata bonificata dai privati che la gestivano, sotto l’attento controllo dell’Amministrazione provinciale imperiese. L’ultimazione dei lavori è stata presentata ieri in occasione di un sopralluogo al quale hanno preso parte fra gli altri l’assessore provinciale all’Ambiente, Giovanni Ballestra, il dirigente provinciale Enrico Lauretti e l’assessore comunale del capoluogo, Nicola Podestà .
L’intera discarica è stata coperta prima con della ghiaia, poi con strati di materiale impermeabilizzante e aggrappante e infine con un metro di terra. Un’opera enorme, visto che la Ponticelli si estende su una superficie di oltre 80 mila metri quadrati. Ora dove prima c’erano rifuti schiacciati, regno incontrastato dei gabbiani, inizia a prendere piede la vegetazione. In vetta alla collina sono state addirittura sistemate 95 giovani piante di ulivo di varietà Taggiasca. Una sorta di «ciliegina sulla torta».
Sottolinea l’assessore provinciale Giovanni Ballestra: «Vedere il risultato ottenuto è per me motivo di grande soddisfazione. Nell’aprile del 2010 questa discarica era stata sequestrata ed erano sorti anche problemi per gestire lo smaltimento dei rifiuti. Oggi, invece, comincia ufficialmente la post gestione della discarica che si protrarrà per i prossimi 30 anni. È stata eliminata una cicatrice per decenni presente sul nostro territorio. Se gli imprenditori privati vanno criticati quando non seguono le regole, oggi meritano invece un plauso per un intervento realizzato a regola d’arte con un investimento di circa 6 milioni di euro. La nostra strada è quella che va verso i rifiuti zero e anche questo è un segno in tal senso».
ANDREA POMATI