ebook di Fulvio Romano

lunedì 22 luglio 2013

Piemonte, emergenza botulino

LA STAMPA

Cuneo

ALllarme. L’ASL IN AZIONE PER I VASETTI A RISCHIO CONTAMINAZIONE

“Mobilitati notte e giorno per l’emergenza botulino”

Nell’Alessandrino le tre sedi da cui il pesto è stato smistato nel Nord Italia

L’allarme per il pesto con il botulino prodotto dalla ditta Bruzzone e Ferrari di Genova è scattato ad Alessandria venerdì notte buttando letteralmente giù dal letto i responsabili delle tre aree di stoccaggio dove il pesto spedito dalla ditta genovese arriva per essere ridistribuito in nove regioni italiane.

«Il sistema sanitario italiano, che tutto il mondo ci invidia, ha funzionato» spiega il dottor Corrado Rendo, direttore provinciale del Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione dell’Asl.

La rigorosità con cui in una corsa contro il tempo è stata ricostruita la filiera dei punti vendita ha permesso agli ispettori dell’Asl e di altre Aziende sanitarie di avvisare i commercianti affinché ritirassero i vasetti e allertassero i cittadini (con cartelli indicanti il numero di lotto 13G03 delle confezioni e la scadenza del 9 agosto) affinché restituissero la merce.

Corrado Rendo spiega come si è agito. L’allarme è partito alle 19 di venerdì dalla ditta che, come imposto dalla legge, ha al suo interno un laboratorio di controllo. Il lotto di pesto incriminato era stato prodotto il 3 luglio. Venerdì sera sono arrivati gli esiti.

Come stabilito dalla normativa europea, che ha armonizzato tutte le normative nazionali in materia di sicurezza alimentare, sono stati informati il ministero della Salute, la Regione Piemonte e l’Asl di Alessandria, dove hanno sede le tre basi logistiche di smistamento (Casalnoceto, San Guglielmo di Tortona, Rivalta).

Spiega Corrado Rendo: «L’Asl ha personale reperibile 24 ore su 24 e dalle 22 di venerdì sono stati richiamati i medici igienisti, i veterinari, gli ispettori. È praticamente scattato il piano che si adotta in caso di emergenza per la sanità pubblica, quello che entra in funzione per gravi malattie infettive o incidenti sul lavoro».

Per tutta la notte gli esperti dell’Asl insieme ai responsabili delle basi, hanno ricostruito la «geografia» dei punti vendita. All’alba di sabato sono state individuate tutte le liste di distribuzione. Sotto l’egida della Regione e con l’aiuto delle altre Asl provinciali tra sabato e domenica sono stati contatti i commercianti della piccola e grande distribuzione i quali è stato imposto il ritiro dei vasetti e l’obbligo di allertare i consumatori per quelli già venduti. Gli avvisi sono stati fatti con cartelli affissi nei punti vendita.

Adesso il problema è quello dei vasetti acquistati in precedenza. Al Carrefour di Vercelli ad esempio, comunica l’Asl locale, sono da 1 a 4, che potrebbero essere finiti ovunque. Conclude Rendo: «In Piemonte non risultano casi di ricoveri per sindrome botulinica».