ebook di Fulvio Romano

mercoledì 11 giugno 2014

Un timido primo segnale di ripresa economica

LA STAMPA

Economia

La produzione cresce

le famiglie spendono

Sorpresa dall’Ocse: nel super-indice siamo l’unico Paese G7 che sale

Segnali deboli, si dirà. Non siamo fuori dalla crisi. Servirà ancora tempo (e soprattutto idee nuove) per tradurre l’inversione di tendenza che si delinea in posti di lavoro. Ma finalmente cominciano ad arrivare segnali di ripresa dell’economia. Ieri l’Istat ha diramato i dati sulla produzione industriale: ad aprile è tornata a salire, con un aumento dello 0,7% su marzo, quando era risultata negativa, e una crescita dell’1,6% su base annua. È il rialzo annuo più alto dall’agosto del 2011. E sempre l’Istat ci avverte che i consumi degli italiani finalmente cambiano segno: c’è un aumento dello 0,1% nei primi tre mesi del 2014 rispetto agli ultimi tre del 2013. Poca cosa, forse, ma per trovare un dato positivo bisognava tornare indietro fino al lontano 2010. Nel confronto annuo la spesa delle famiglie risulta ancora in perdita (-0,6%), ma anche in questo caso un miglioramento c’è: si tratta della flessione più contenuta da quando è iniziata la lunga serie di cali. È proprio il dato sulla produzione industriale quello che fa sperare di più. Le maggiori soddisfazioni giungono proprio dai settori che producono beni di consumo (+3,2% su base annua). E, infatti, tra i settori che segnano i rialzi più accentuati c’è proprio l’alimentare (+5,8%), anche se ad aprile il primato va alla metallurgia (+7,1%). Che il mese di aprile abbia impresso un’accelerazione positiva all’economia italiana è provato anche dal superindice dell’Ocse, che sale a 101,6 in aprile rispetto al 101,4 in marzo. Su base annua l’incremento è del 2,4%, più che doppio rispetto alla Germania (+1,05%). Siamo l’unico paese dei G7 a registrare un aumento, e dunque l’Ocse parla di «un impulso positivo» per l’Italia.

Tornando alla produzione, meno ottimistica è la lettura degli economisti del Centro studi di Confindustria, che prevedono una produzione piatta per maggio, con una crescita zero su base mensile. Per il Csc, infatti, «il quadro rimane nel complesso debole» ma comunque, sottolinea, «orientato al miglioramento». Il numero uno di Viale dell’Astronomia Giorgio Squinzi spiega dunque che «variazioni minime non si possono ancora interpretare come una vera ripartenza», di cui si augura l’arrivo «nel più breve tempo possibile».

Gli analisti constatano tuttavia come il dato sulla produzione registrato dall’Istat abbia oltrepassato le stime, che si fermavano nella media intorno a un +0,4%. Il rialzo, arrivato dopo due mesi in calo, rappresenta inoltre un buon inizio per il secondo trimestre. Secondo il servizio studi di Intesa Sanpaolo tutto sembra essere «coerente con un ritorno alla crescita del Pil» per aprile-giugno. Confcommercio guarda al dato sulla spesa delle famiglie residenti, che definisce «un debole segnale positivo». Anche perché, aggiunge, per «i consumi realmente effettuati sul territorio italiano, la valutazione resta quella di una totale stagnazione». Tutto dipenderà dalla crescita della fiducia degli italiani nella ripresa. Un obiettivo per il quale il governo ha varato il bonus degli 80 euro. Un’operazione che però per il Servizio di bilancio della Camera si basa su stime sbagliate, perché la platea dei beneficiari è stata calcolata sui redditi del 2011.

roberto giovannini


Level Triple-A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0           Copyright 2014 La Stampa           Bobby WorldWide Approved AAA