Altra giornata nera in montagna
Tre persone morte in Piemonte
Il terzo è un canoista annegato in Valsesia nel fiume Sermenza
Tre persone sono morte, oggi in Piemonte, in altrettanti incidenti di montagna. Un’altra giornata “nera”, dopo la valanga sulle Alpi Marittime che domenica ha ucciso due scialpinisti e ne ha feriti altri tre. La neve, ancora abbondante ma instabile per l’innalzamento delle temperature, la causa principale degli incidenti in cui sono morti due scialpinisti, mentre nel terzo è morto un canoista, rimasto incastrato tra le rocce, a testa in giù, nelle acque del fiume Sermenza.
Il primo allarme per il soccorso alpino è scattato di buon ora in Val d’Ossola, provincia di Verbania. Il cedimento di una cornice di neve ha fatto precipitare una scialpinista sulla dorsale Punta Terrarossa, in località Alpe Veglia, ad una altitudine di circa 3 mila metri. Sono stati i compagni di escursione a dare il via ai soccorsi, che non hanno potuto però fare altro che recuperare il cadavere.
All’ora di pranzo, sulle Alpi Marittime in provincia di Cuneo, al confine tra Italia e Francia, la seconda emergenza. Subito in azione il soccorso alpino e il 118 intervenuto con un elicottero da Genova, ed hanno recuperato il corpo ormai privo di vita di un escursionista francese: è precipitato lungo la via normale della Punta di Saint Robert, poco sotto la cima nord del monte Gelas (3.143 metri), in alta Valle Gesso. Un volo di oltre 500 metri, che non ha lasciato scampo all’escursionista.
In un primo momento, il bilancio dell’incidente sembrava essere ancora più grave: la prima chiamata al soccorso alpino, parlava infatti anche di un altro ferito, ma le ricerche hanno dato esito negativo rivelando che si era trattato di un falso allarme. La terza vittima in alta Valesia, provincia di Vercelli, nel pomeriggio. Un canoista francese di 48 anni, Frederic Jules Albert Raoul, nato a Marsiglia ma residente a Tolosa, è morto annegato nella sua canoa: si è ribaltato in una stretta ansa del fiume Sermenza, in località Boccioleto, e non è più riuscito a tornare a galla. A dare l’allarme sono stati gli amici, con cui si trovava in vacanza nella zona molto frequentata dagli appassionati di kayak e hydrospeed. A nulla sono serviti i soccorsi dei vigili del fuoco della stazione di Varallo, e del nucleo sommozzatori di Vercelli. Sul posto anche i carabinieri di Borgosesia, il soccorso alpino e la guardia di finanza: per recuperare il cadavere ci sono volute diverse ore.