Italia
La Liguria torna regina dei mari
Dal disastro della Haven al record delle 23 Bandiere blu per le sue spiagge: storia di una rinascita
Dal disastro della Haven al record delle 23 Bandiere blu per le sue spiagge: storia di una rinascita
«Passin passettu», dicono i liguri per spiegare la loro filosofia di progresso che, in soldoni, significa non fare il passo più lungo della gamba, andare piano per non fermarsi. E così, nell’arco di un decennio, hanno conquistato il podio nazionale facendo incetta, ben 23, di Bandiere Blu, il riconoscimento di qualità della Fee per spiagge e località balneari. Un riconoscimento ambito che certifica non tanto e non solo il mare ma, soprattutto, i servizi offerti, dall’accessibilità per i disabili alla raccolta differenziata. Il vessillo europeo sventola, in provincia di Savona, su Finale Ligure, Albisola Superiore, Pietra Ligure - Ponente Loano, Savona - Fornaci, Varazze, Spotorno - Zona Moli Sirio e Sant’Antonio, Albissola Marina, Noli, Bergeggi, Celle Ligure e, ultima entrata, Borghetto Santo Spirito. In provincia di Genova premiate Chiavari, Moneglia, Lavagna e, new entry, Santa Margherita Ligure. A La Spezia la bandiera è piantata a Framura - Fornaci, Lerici e Ameglia - Fiumaretta. In provincia di Imperia, infine, sventola a San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare - Baia Azzurra, Bordighera e, da quest’anno, Taggia.
«E’ un risultato straordinario che premia il lavoro fatto in questi anni», commenta soddisfatto l’assessore regionale al Turismo Angelo Berlangieri. E aggiunge: «La Liguria è risalita grazie alla programmazione ma, soprattutto, alla collaborazione tra pubblico e privato. L’importanza delle Bandiere Blu si può dedurre da un dato statistico: negli ultimi 10 anni i turisti stranieri in Liguria sono aumentati di quasi il 40 per cento, merito anche dell’aumento delle Bandiere Blu. Soprattutto nel Nord Europa, infatti, le certificazioni ambientali fanno la differenza nella scelta di una meta turistica». In questi anni a fare la differenza, i «passin passetti», è stata soprattutto una diversa mentalità ambientale: «Una volta parlare di raccolta differenziata in spiaggia era impensabile, ora anche i turisti italiani, soprattutto i più giovani, cercano i bidoni dove buttare il vetro e quelli per la carta. I Comuni hanno fatto la loro parte, gli operatori turistici anche e, alla fine, per una volta c’è stata una collaborazione virtuosa che ha portato alle 23 Bandiere Blu», commenta Riccardo Borgo, presidente nazionale del Sindacato balneari aderente e a Confcommercio.
Ma la Liguria sa che deve ancora lavorare, soprattutto nel settore della depurazione, per aumentare ulteriormente il numero di vessilli europei. Molto è stato fatto ampliando depuratori già esistenti ma ci sono zone, come ad esempio l’alassino, che ancora devono risolvere il problema dello smaltimento. «Sono problemi che devono essere affrontati se si vuole incrementare ulteriormente l’eccellenza turistica della nostra regione. Ma se pensiamo a come avevamo ridotto il nostro mare solo pochi decenni fa, basti pensare al disastro ambientale della Haven, bisogna dire che si è lavorato bene. L’altro giorno le immagini dall’alto trasmesse dalle televisioni durante il passaggio del Giro d’Italia hanno mostrato un mare limpido e pulito. Un biglietto da visita importante in vista della stagione che, si spera, sia quella del superamento della crisi», commenta Carlo Scrivano, direttore dell’Unione albergatori di Savona. Certo, non bastano i riconoscimenti europei a rilanciare un settore che ha subito in questi anni tanti colpi da parte di burocrazia e crisi economica, ma è sempre meglio sventolare le Bandiere Blu che una bandiera bianca.
stefano pezzini