ebook di Fulvio Romano

giovedì 7 maggio 2015

Imperia, 550 immigrati in pensioni e alberghi chiusi

LA STAMPAweb

Imperia

la strategia del governo SCATTA ANCHE in provincia di imperia. LOCALITà E NUMERI

Migranti nelle pensioni

e negli alberghi chiusi

Individuate 16 strutture per ospitare 550 rifugiati

Migranti alloggiati negli alberghi e nelle pensioni che non stanno esercitando l’attività: è questa la soluzione che si sta profilando per affrontare l’emergenza immigrazione. Non ci sarà molto spazio per discutere, i titolari delle attività ricettive avranno un ventaglio di opzioni tra cui scegliere, ma alla fine non potranno negare il loro supporto. Pena - in caso estremo - perfino la confisca della struttura. Gli sbarchi dei disperati in fuga dagli orrori della guerra continuano senza sosta e il problema dell’accoglienza si sta facendo sempre più stringente. Il governo, coadiuvato dai prefetti e dai sindaci, per correre ai ripari ha effettuato un primo screening nelle provincie italiane, così da individuare una serie di edifici adatti ad ospitare uomini, donne e bambini con lo status di rifugiati. Come detto, si punta sugli hotel e sulle pensioni che in questo momento hanno le serrande chiuse o un’attività a singhiozzo. Anche la provincia di Imperia dovrà offrire un significativo contributo, volente o nolente. E si sa che la questione dell’accoglienza dei profughi è sempre un tema spinoso, che incontra forti resistenze nella popolazione e in questo caso, verosimilmente, le troverà anche in chi sarà chiamato a contribuire in prima persona. Specie se a dover essere messa a disposizione dell’emergenza nazionale è una struttura non più regolarmente attività, ma con un progetto di conversione già avviato, insomma, un cambio di destinazione d’uso che trasformerà il vecchio albergo in un residence o in alloggi privati. Il business potrebbe dunque essere a rischio. Ai titolari verranno assegnati 32 euro a rifugiato. Se non fosse sufficiente potrebbero essere anche utilizzati fondi statali per affittare le strutture, perfino per acquistarle (ma pare difficile), di certo per risistemarle. Molte di queste, infatti, prima di poter essere utilizzate, dovranno essere ristrutturate almeno sommariamente, in quanto ormai prive di allestimenti. In caso di diniego o di mancato accordo si potrebbe arrivare alla confisca dello stabile o comunque all’obbligo di ospitalità. Sono 16 le strutture alberghiere nella lista: dovranno accogliere mezzo migliaio di persone: 550 rifugiati. Un numero importante, che verrà spalmato in base alla capienza. A Sanremo ci sono l’Ambrosiano di via Roma (15 rifugiati), il Giorgiana (15) e lo Stella di via San Francesco (12), ad Arma di Taggia l’albergo Anna in via Queirolo (38) e a Triora la Colomba d’Oro in corso Italia (59); a Imperia è stato individuato il Kristina sulla spianata Borgo Peri (16 rifugiati), a Diano Marina il Napoleon di via Degli Oleandri (60) e il Royal Esplanade di viale Kennedy (120), a S. Bartolomeo le due sedi dello Stella Maris (72 rifugiati in una e 30 nell’altra), a Cervo il Mimosa di via privata S.Antonio (28), a Cesio il Belvedere di via Torino (14), a Pornassio La Genzianella in via Provinciale (14); a Bordighera La Scogliera in via Generale Cantore (21), Villa Speranza in via Galilei (16) e il Torino in via Febo (20), questi ultimi due con un procedimento di conversione in alloggi già avviato.

giorgio giordano


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