Imperia
Quel che
passa
il conve nto
Marmellate, gelatine, miele, olio, vino, grappa alle erbe, caramelle balsamiche e persino birra: solo soltanto alcuni dei prodotti che si possono mettere nel carrello della spesa in un tour enogastronomico fra monasteri e conventi delle province di Savona e Imperia. Un mondo poco conosciuto di sapori e profumi di una volta, con la garanzia del marchio biologico. Piccole oasi di pace anche quando, come avviene sulla costa, sono sempre più assediate dall’avanzare del cemento.
SAVONA Partendo da levante, la prima meta è nell’entroterra di Varazze: in località Le Faie, ecco l’eremo del Deserto (tel. 019-918050), circondato da antiche mura e boschi, abitato da sette frati carmelitani scalzi. Alcuni di loro, fra esercizi spirituali, preghiera e accoglienza ai pellegrini, trovano il tempo per produrre dell’ottimo miele, propoli, grappe ed elisir alle erbe. L’orario al pubblico va dalle 8,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 10. «Sono indicazioni di massima e consigliamo sempre di annunciarsi suonando il campanello all’ingresso», dice un frate.
Superando la splendida (e organizzatissima) abbazia di Finalpia, sulla prima collina di Loano si staglia la cupola della chiesa del convento di Monte Carmelo, fondato nel 1609 dalla famiglia Doria. «Abbiamo un’azienda di agricoltura biologica e da alcuni anni coltiviamo i nostri terreni storici - spiega il priore, padre Federico - l’analisi del suolo ha consigliato la coltivazione della vite e produciamo un ottimo Vermentino doc Riviera Ligure di Ponente». Il vino dei frati costa 10 euro a bottiglia. Non è tutto. Sono stati anche ampliati l’antico uliveto da cui si estrae un extravergine di Taggiasca e il frutteto, oggi rigoglioso, occupato in gran parte da agrumi, trasformati nel laboratorio «Carmelabor» in confetture, marmellate e sciroppi. In vetrina tanti altri prodotti come si legge sul sito montecarmeloloano.it (tel. 019 -668023). Il punto vendite è aperto tutti i giorni, festivi compresi (8,30-12 e 15,30-19). Le specialità si trovano anche in alcuni negozi ma non sono vendute online.
IMPERIA In uno dei simboli di Porto Maurizio, le splendide logge di Santa Chiara, si trova il monastero di clausura della clarisse fondato nel 1365 e ricostruito nel 1700 con l’attigua chiesa. Per il grande complesso di recente si sono resi necessari importanti lavori di restauro e per trovare fondi le sei religiose, guidate dalla madre superiora Maria Chiara, nei mesi scorsi hanno lanciato anche un appello via Facebook. Con la stessa finalità le suore vendono squisite marmellate, a base di agrumi. «Abbiamo anche del succo di limone in bottiglia. Tutto è prodotto con frutta del posto e per gli acquisti consigliamo di avvisare in anticipo». Il monastero, inserito nei «Luoghi del cuore» Fai, è in via Santa Chiara al Parasio (tel. 0183- 62762).
Sempre nell’Imperiese, la comunità monastica benedettina che dal 2003 ha ridato vita al convento dei Santi Nazario e Celso (tel. 0183-54501), in una zona isolata del comune di Borgomaro, nel pieno rispetto della tradizione ha puntato sull’olivicoltura: «Sono stati recuperati alberi secolari e ne abbiamo piantati di nuovi, tutti di varietà Taggiasca». In totale oltre cinquecento piante. «I risultati hanno premiato il nostro lavoro», ha detto padre Angelo. Le bottiglie di extravergine si vendono a offerta.
maurizio fico