Imperia
Lotta biologica contro il punteruolo
Niente chimica a Sanremo per cercare di frenare l’avanzata dell’insetto che attacca e uccide le palme
Niente chimica a Sanremo per cercare di frenare l’avanzata dell’insetto che attacca e uccide le palme
Niente chimica: a Sanremo si preferisce combattere con «armi biologiche» contro il famelico punteruolo rosso, che continua a divorare le palme, cambiando così scorci di paesaggio e mettendo a dura prova esperti del settore e giardinieri. Il servizio Beni ambientali del Comune, diretto da Claudio Littardi, ha dato il via ai primi trattamenti «naturali» per cercare di fermare l’avanzata del parassita killer. «Sebbene non sia ancora disponibile una soluzione certa del problema, è di grande importanza operare nel rispetto dell’ambiente e della salute delle piante. Da qui la scelta verso il biologico», spiegano da Palazzo Bellevue. Gli interventi sono iniziati nel parco di Villa Ormond, ricco di palme monumentali e di altre specie arboree. Tecnici del verde e ricercatori si sono messi all’opera con la distribuzione di un bioformulato a base di nematodi e chitosano. «Si tratta di un prodotto esclusivamente biologico e innocuo per l’uomo e gli animali a sangue caldo - si evidenzia in una nota diffusa dal Comune - La linea adottata, che bandisce l’uso di pesticidi di ogni natura negli spazi a verde pubblico nell’ambiente urbano, è in sintonia con i risultati di una consultazione pubblica europea on-line effettuata dal 15 gennaio al 10 aprile 2013. L’indagine ha fornito importanti indicazioni per capire in che direzione dovesse andare la revisione del quadro politico e giuridico per la lotta biologica in Europa. E’ emersa una forte preoccupazione per le questioni legati all’ambiente e l’auspicio per un rafforzamento delle norme europee in materia di lotta biologica».
E’ la linea scelta a Sanremo, per cui noi ai trattamenti chimici sulle palme comunali, tanto in chioma quanto attraverso perforazioni nel tronco (endoterapia). «In quest’ultimo caso si provocano ferite alla palma, introducendo con forza sostanze chimiche - si sottolinea -Niente di più innaturale, tenendo anche conto che numerose prove sperimentali hanno dimostrato la scarsa efficacia di questa tecnica sulle palme. Anche se in questo periodo il metodo è molto “gettonato” da operatori commerciali, nella vicina Bordighera piante trattate in questo modo sono state ugualmente infestate dal punteruolo e sono morte». E ancora: «Pertanto, i nostri alleati contro il punteruolo rosso saranno i nematodi entomopatogeni del genere Steinernema, che nel prodotto sono presenti allo stadio infettivo e in grado di localizzare la preda penetrando l’insetto attraverso le aperture naturali. Una volta introdotti nell’ospite, i nematodi rilasciano i batteri che lo uccidono. Quale alternativa all’impiego dei pesticidi, le tecniche di controllo biologico presentano diversi vantaggi. In primo luogo gli organismi utili non sono tossici, non hanno tempo di carenza, non inquinano, non danno origine a fenomeni di resistenza e in molti casi il loro impiego ha gli stessi costi dello lotta chimica (talvolta anche minori). Diversamente dai prodotti chimici, che distruggono ciecamente un grande numero di insetti e animali, gli antagonisti possiedono preferenze più specifiche e pertanto non danneggiano tutti gli “organismi non bersaglio” (uomo, animali domestici, pesci, uccelli, ecc.)». In programma anche sperimentazioni con impiego di funghi entomopatogeni come «Beauveria bassiana».
gianni micaletto