Imperia
INDAGINI NEL TERRITORIO UNO STILLICIDIO DI ROGHI. PER GLI INVESTIGATORI «LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA NON C’ENTRA». LE PRIME IPOTESI
Ancora fiamme, il Ponente ha paura
Secondo attentato sulla spiaggia di Camporosso, distrutta la sede del “Table Top Nervia Team”
Secondo attentato sulla spiaggia di Camporosso, distrutta la sede del “Table Top Nervia Team”
Ancora fiamme, il Ponente ha paura. Ancora un attentato. Ancora a Camporosso. Il fuoco l’altra notte ha distrutto la sede di un’associazione sportiva, il «Table Top Nervia Team», a ridosso dell’oasi faunistica alla foce del torrente. I piromani sono tornati a colpire sulla spiaggia dove appena qualche settimana fa era andato in cenere il «Baraonda». Bersaglio centrato anche stavolta. Il capanno il legno dove si trovavano le tavole a vela, le mute, le strutture d’intrattenimento, è stato completamente distrutto. I danni sono nell’ordine dei 50 mila euro, non coperti da assicurazione. Il rogo è stato appiccato intorno a mezzanotte e mezza dalla spiaggia, con un accelerante, forse benzina. Nella zona non ci sono telecamere di sorveglianza. Quando è scattato l’allarme ormai era tardi per salvare il «Table Top», circolo presieduto da Aldo Beghelli e del quale fanno parte liberi professionisti e imprenditori (come l’avvocato Luigi Palumbo, il commercialista Guglielmo Guglielmi, ex assessore della giunta Scullino a Ventimiglia, il farmacista Tonino Russo, il veterinario Silvio Rosati e altri). La processione degli appassionati di tavola a vela davanti ai resti carbonizzati è stata incessante, ieri mattina, mentre i carabinieri del Radiomobile e del Nucleo Operativo erano alle prese con i rilievi.
L’attentato al «Table Top» è l’ultimo di una lista interminabile, uno stillicidio di roghi che soltanto nell’ultima settimana ha visto almeno una decine di auto in fiamme. «La criminalità organizzata non c’entra», s’affrettano a premettere gli investigatori. Ma tutti si aspetterebbero una risposta, un’alternativa, almeno di vedere qualche responsabile, autore materiale o mandante, inchiodato alle proprie responsabilità. Invece, rimane questo clima di incertezza e di paura, come quella che attanaglia gli altri operatori turistici, un bar e due ristoranti, che si trovano sulla spiaggia di Camporosso a convivere con la paura di essere i prossimi.
I carabinieri di Ventimiglia non trascurano nessuna pista: una questione personale nei confronti di qualche socio dell’associazione (improbabile), un atto vandalico, un gesto intimidatorio nei confronti di terzi, il gesto di uno squilibrato. E nella notte il chiarore delle fiamme è il nemico numero uno della legalità.
GIULIO GAVINO