Cuneo
politica.interrotta la discussione sul taglio dei trasporti al sabato
Critiche da uno studente
e la Giunta lascia l’aula
Si è chiuso ieri in modo caotico l’ultimo Consiglio provinciale
Si è chiuso ieri in modo caotico l’ultimo Consiglio provinciale
Il posacenere di Roberto Cota (lo reggeva per l’allora segretario della Lega Umberto Bossi, in una celebre foto) ha fatto riscrivere un brutto finale per il Consiglio provinciale, l’ultimo dopo più di 150 anni dal suo primo insediamento su elezione dei cittadini: la Giunta ha lasciato in blocco l’aula, mentre si discuteva di tagli ai bus. Poi alle 18,53 è anche venuto a mancare il numero legale. La seduta non sarà aggiornata: la legge Delrio ha trasformato le Province e non sono più enti elettivi.
La polemica è iniziata con un ordine del giorno del Pd sui tagli ai trasporti, discusso in seduta aperta, con il diritto di intervenire anche agli esterni. L’universitario cuneese Simone Priola, 19 anni, dei Giovani del Pd, dice: «I trasporti fanno parte dei diritti essenziali: si difendono con la politica, non tenendo il posacenere a Bossi». La presidente della Provincia Gianna Gancia sbotta: «Se il livello della discussione è questo…». Gli assessori sono perplessi, poi si alzano e la seguono. La discussione proseguirà nell’aula in modo surreale, per oltre un’ora e mezza: ad ascoltare soltanto pubblico, oltre al presidente dell’assemblea Giorgio Bergesio, il vice Giulio Ambroggio, la segretaria generale e i dipendenti dell’ente. Genitori e presidi, studenti e rappresentati politici spiegano che la settimana corta alle Superiori (proposta dalla Provincia, bocciata dagli studenti con un referendum, ignorata da buona parte delle Scuole) è un danno alla didattica, un costo per le famiglie, senza risparmi certi.
Gianna Gancia spiega le sue ragioni nel corridoio, mentre in aula la discussione prosegue con Bergesio che giustifica l’assenza dell’assessore ai Trasporti Roberto Russo: «Ha un impegno istituzionale a Torino». Interviene Giuseppe Lauria, ex assessore provinciale: «Qui è l’epilogo straordinario del nulla. I ragazzi, sui social network, hanno visto che Russo è a Bra in questo momento a premiare un tennista: sta postando le foto». Il consigliere Pio Giverso: «Democrazia è accettare le critiche. Ho sentito Gianna Gancia attaccare pesantemente Renzi: non me ne sono mai andato, ho replicato».
Alla fine arrivano fischi e applausi polemici, tanti «vergogna» e «a casa» da genitori, professori, studenti.
Prima dell’uscita di scena, Gianna Gancia aveva detto: «Lasciamo questo ente con oltre 60 milioni in meno di debito. Le legge Delrio è un attentato alla democrazia».
LORENZO BORATTO
BARBARA MORRA