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Imperia
Ma il predatore
mangia i lamponi
Non mangiano pecore. Per lo meno ne mangiano pochissime. La loro dieta, a seconda delle stagioni, è composta soprattutto da cinghiali e, nell’ordine, da caprioli e camosci. E quando da mangiare non c’è nulla, si accontenta di vegetali come rosa canine e semplicissima erba di prato. E poi di frutti come mele e pere selvatiche e frutti di bosco, cioè per lo più more e lamponi. Il ferocissimo lupo, tanto feroce non è. Lo rivela uno studio scientifico svolto a sostegno di una tesi di laurea in Scienze naturali discussa di recente dalla ricercatrice Francesca Codina dell’Università di Milano. La tesi tratta le abitudini alimentari dei lupi in provincia di Imperia e di Savona e svela alcune particolarità per molti versi inedite. Scrive la neo dottoressa: «La Kernel Analysis ha individuato tre sub-areali per il lupo il primonel territorio delle Alpi Liguri (IM), con una superficie pari a 666,9 km quadrati, il secondo nel territorio savonese occidentale con una superficie pari a 734,5 km quadrati. la terza nel territorio del monte Beigua (SV) con una superficie pari a 508,7 km quadrati. L’analisi degli escrementi ha permesso di individuare sei specie-preda diverse raggruppate in tre categorie: ungulati selvatici, comprendenti cinghiali, caprioli e camosci; ungulati domestici comprendenti pecore, capre e vitelli e mammiferi di media mole (specie non identificata; questo dato è riferito a un escremento contenente resti la cui appartenenza a una specie di mammiferi di grossa taglia è stata esclusa). Oltre a queste specie-preda, sono stati identificati resti vegetali e frutta». Insomma i risultati dello studio della ricercatrice getta grosse ombre sulle accuse mosse ai lupi di sterminare intere greggi di pecore causando tanti e tali danni agli allevatori da non consentire loro di continuare l’attività. Un dato che deve essere studiato meglio e senza pregiudizi per evitare casi come quelli in Maremma. [giu.gel.]
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