LA STAMPA
Imperia
TERRITORIO FERITO Ieri la visita del presidente Burlando e l’incontro con i sindaci
Il Ponente conta i danni
e l’emergenza non finisce
A Capo Nero evacuati hotel e alloggi per una frana. Tante strade bloccate
Strade chiuse, ferrovia interrotta, nuove frane, danni ingenti e disagi che aumentano di ora in ora: è un «bollettino di guerra» il bilancio del diluvio che ha flagellato il Ponente. Gravi ferite al territorio che, ieri, il governatore Claudio Burlando ha voluto toccare con mano, incontrando gli amministratori dei Comuni più colpiti. Proprio mentre altri cedimenti in vari punti hanno finito per alzare (se possibile) il livello della preoccupazione.
Capo Nero Tonnellate di roccia e fango si sono staccate ieri dal crinale di Capo Nero, al confine fra Sanremo e Ospedaletti, investendo in parte l’albergo sottostante, affacciato sul mare, e mettendo a rischio la stabilità di una palazzina. Evacuati l’hotel («Rocce del Capo», tre stelle) e gli alloggi interessati dal vasto smottamento. Che ha anche portato alla chiusura temporanea del tratto di lungomare coinvolto. Per i vigili del fuoco non ci sono però rischi per la soprastante Aurelia.
Burlando Il presidente della Regione ha compiuto diverse tappe, da Andora fino alla zona di confine, per rendersi conto del dramma che si sta consumando. Soltanto il Comune di Sanremo gli ha presentato una prima di danni per 6 milioni di euro. E altri 7 milioni li ha conteggiati la Provincia per le strade di propria competenza. L’Aurelia interrotta a La Vesca, nel territorio sanremese, è forse il primo da sciogliere. Anche se i tempi si profilano lunghi.
A Castelvittorio (una delle località più colpite, con tratti di strade quasi cancellati), dove in serata Burlando ha incontrato i sindaci dell’Imperiese, sono state elencate tutte le criticità, alla presenza del prefetto Fiamma Spena. Ora si attendono le risposte concrete della Regione. Anche perché ai danni strutturali si aggiungono quelli all’economia locale, fra turismo, commercio e floricoltura. Una mazzata che non ci voleva in un periodo già difficile per la crisi.
Ferrovia Si apre uno spiraglio di luce nel buio della vicenda del deragliamento dell’Intercity fra Andora e Cervo: si accorciano i tempi per ripristinare la linea ferroviaria. Potrebbe bastare un mese per mettere in sicurezza il tratto in cui la frana ha rischiato di far precipitare il treno in mare. È quanto emerge dai primi sopralluoghi tecnici, mentre prosegue l’inchiesta della magistratura, che fa registrare un primo indagato per disastro colposo (è un progettista). E oggi a Roma è fissato un vertice con il ministro Lupi. Inevitabili, ieri, i primi effetti sui pendolari del Ponente, orfani dei treni con cui abitualmente raggiungono i luoghi di lavoro e di studio. Proteste per le scarse segnalazioni nelle stazioni e disagi per i lunghi viaggi con i bus sostitutivi.
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