Cosa rischia (davvero) chi viaggerà senza assicurazione dal 15 febbraio
di Alberto Sofia - 27/01/2014 - Rispetto alle prime anticipazioni, i nuovi controlli antievasione non saranno completamente automatici, come ha spiegato il Sole 24 Ore. Si punterà a migliorare l'efficacia. Tutti i numeri del fenomeno: ben quattro milioni le macchine che circolano senza copertura assicurativa
Un esercito di veicoli fuorilegge. Quasi quattro milioni in totale sono i mezzi – auto, bus, moto, camion - che continuano a circolare in modo illegale, senza copertura assicurativa. A denunciarlo era stato l’Aci, che al termine dello scorso anno aveva spiegato come l’8% circa delle auto in circolazione viaggiasse con l’Rc auto scaduta, non valida o non rinnovata. Contro i«furbetti» dell’assicurazione però, l’esecutivo ha cercato di correre ai ripari, prevedendo di migliorare l’efficacia dei controlli, attraverso alcune novità introdotte attraverso un emendamento al decreto Destinazione Italia, con l’utilizzo del sistema di telecamere. Alcune misure antievasione sono già attive: difficilmente, come ha spiegato il Sole 24 Ore, si tratterà però di controlli completamente automatici – come era stato inizialmente anticipato – né sono previsti tempi rapidi, dato che si parlava di cambiamenti radicali a partire dal 15 febbraio. Resta la necessità di migliorare il sistema di accertamento, di fronte ai numeri che, città per città, mostrano quanto sia esteso il fenomeno in tutta la penisola.DA TORINO A VARESE: MIGLIAIA DI VEICOLI FUORILEGGE – Negli ultimi giorni è stata la stessa Aci a mostrare nuovi numeri preoccupanti sulle auto fantasma: Secondo una stima recente dell’associazione per la città di Torino,soltanto nel capoluogo piemontese risultano 54mila i mezzi che circolano in modo illegale. Cifre record (in negativo) anche per la città di Varese: come ha spiegato il quotidiano locale “La Provincia di Varese“, anche nel comune lombardo il numero delle macchine che circolano senza copertura assicurativa sfiora quota cinquantamila. In generale, per il nostro Paese si è calcolato un danno di circa due miliardi alle compagnie assicurative. Con il rischio che i costi vengano scaricati sui proprietari di veicoli onesti, tra costi diretti e indiretti: basta ricordare come più volte sia stato denunciato come le Rc Auto nel nostro Paese risultino le più care d’Europa (circa il 45% in più rispetto agli altri paesi del vecchio continente, ndr).
TEMPI PIÙ LUNGHI PER I CONTROLLI «AUTOMATICI» - Con le novità introdotte attraverso il decreto Destinazione Italia, si era parlato tra i media di novità attraverso un emendamento presentato dal deputato Pd Yoram Gutgeld, con l’obiettivo di rendere operativi i controlli automatici sulla copertura Rc auto dei veicoli in transito. Una possibilità che sarebbe dovuta diventare realtà a partire dal 15 febbraio. Come ha spiegato però nei giorni scorsi il Sole 24 Ore, servirà, come minimo, maggiore tempo:
«Anche se il suo emendamento fosse risolutivo, i controlli automatici non potrebbero partire il 15 febbraio: occorre che prima gli apparecchi vengano approvati dal ministero delle Infrastrutture e trasporti. Non importa se, come si è letto nelle anticipazioni pubblicate, alcuni apparecchi saranno gli stessi già utilizzati per accertare altre infrazioni (tutor, telecamere delle zone a traffico limitato, autovelox eccetera): prima di arrivare all’approvazione per l’uso sulla copertura Rc auto, il ministero dovrà fissarne con precisione le caratteristiche e poi verificare che ogni apparecchio le abbia. Senza contare che bisognerà anche lasciare ai costruttori dei dispositivi il tempo per adeguarli ai requisiti richiesti dal ministero e presentare la domanda di approvazione. Così, nella migliore delle ipotesi, i controlli partiranno nella seconda metà dell’anno.
Servirà quindi più tempo. Lo stesso quotidiano economico finanziario ha spiegato come la data del 15 febbraio fosse emersa perché doveva essere, in base alle previsioni, quella per il completamento operativo dell’archivio della Motorizzazione con gli estremi di tutte le polizze. Un meccanismo digitale dal quale dovrebbero essere pescati i dati per i controlli automatici. Ma non solo: il Sole aveva poi precisato come, rispetto all’accertamento di altre infrazioni, sarebbe stato più complicato verificare la mancata copertura assicurativa. Tanto che, più che verbali, i controlli potrebbero spingere all’emissione di «inviti a presentarsi a un ufficio di polizia con i documenti per farli esaminare dagli agenti». Difficilmente, ha spiegato il Sole, i controlli saranno completamente automatici.