Italia
Il treno per la Francia
viaggia ancora su un binario
Pochi fondi e liti giudiziarie bloccano il completamento del raddoppio
Pochi fondi e liti giudiziarie bloccano il completamento del raddoppio
Liguria, così fragile anche dal punto di vista infrastrutturale, tanto da diventare sempre più spesso, purtroppo, “bella e impossibile” da raggiungere. Tutte e tre le direttrici che portano in Liguria mostrano da tempo il peso degli anni, mettendo in evidenza debolezze sempre più marcate: la ferrovia, sebbene sia un collegamento internazionale, è ancora a binario unico in troppi tratti; l’Aurelia bis ad oggi è limitata alla striscia tra Taggia e Sanremo e l’Autostrada A10 è insufficiente a sobbarcarsi il peso del traffico: bastano un incidente, un po’ più di pioggia o (in estate) un incendio a provocarne ingorghi e chiusure.
Tre nodi annosi da sciogliere, tre argomenti-cardine della politica regionale perché la Liguria rischia di pagare pesantemente, in campo economico, il suo isolamento. Questa ennesima ondata di maltempo ha messo a nudo il problema con il doppio stop: sull’Aurelia e soprattutto sui binari, con il deragliamento dell’Intercity Milano-Ventimiglia ad Andora, proprio uno dei tratti a binario unico. E’ uno dei percorsi più suggestivi sulla linea via mare, ma è pure tra i più insidiosi ed è stato più volte teatro di smottamenti e blocchi alla circolazione.
Ieri Raffaella Paita, assessore regionale alle Infrastrutture, ha chiamato il ministro Maurizio Lupi per spiegargli nei dettagli la drammatica situazione dei collegamenti e sollecitare un incontro che dovrebbe tenersi la settimana entrante. «Lupi – spiega l’assessore ligure - ha assicurato che convocherà una riunione con la Regione Liguria e Rfi per fare il punto sulle pesanti ricadute del deragliamento dell’Intercity ad Andora e sul completamento del raddoppio della linea». Sono le due principali questioni poste dalla Regione. «La prima - prosegue Paita - è legata all’esigenza di avere un cronoprogramma aggiornato sulla conclusione dei lavori della tratta San Lorenzo-Andora. Qui i ritardi si sono verificati non per la mancanza di finanziamenti, ma per il contenzioso giudiziario ancora aperto tra Rfi e l’impresa spagnola Ferrovial».
L’altro punto, non meno importante, sono i finanziamenti per il raddoppio tra Andora e Finale Ligure dove, malgrado un progetto validato e la firma di un protocollo da parte di tutti i Comuni coinvolti, ora occorre attivarsi per i finanziamenti e arrivare al Cipe: «Sono circa 1,5 miliardi di euro - argomenta l’esponente della giunta Burlando - ma non si deve dimenticare che quest’opera fa parte di una tratta ferroviaria internazionale che merita la priorità».
Quasi mezzo secolo dopo i primi cantieri, la Genova-Ventimiglia, su un totale di (quasi) 150 chilometri ne presenta solo 103 a doppio binario mentre restano a binario unico Finale Ligure-Loano, Albenga-Andora e Andora-San Lorenzo, cioè una bella fetta di Savonese e uno spicchio di Imperiese, dopo i lavori di raddoppio tra San Lorenzo a Mare e Ospedaletti. Un tracciato di 24 chilometri sul mare (con ferrovia a monte) che oggi grazie alla realizzazione della pista ciclabile è uno dei jolly più importanti del turismo ligure.
A “stop and go” procede anche la realizzazione dell’Aurelia bis, progetto avviato anni fa ma ad oggi fermo alla Taggia-Sanremo, inaugurata nel giugno 2011. La porzione savonese, la cui ultimazione è fissata per il maggio 2016, vede più sospensioni che lavori anche per le proteste dei vari Comitati del No. Quanto al ventilato prolungamento fino a Bordighera, mancano i soldi.
Resta l’autostrada, ma pure qui intravedere una via d’uscita è difficile. L’arteria non è più in grado di accogliere tutti gli automobilisti diretti sulle Riviere o in Francia. Cantieri spesso interminabili e traffico pesante intenso richiederebbero un ampliamento, ma realizzare oggi un’opera così sembra proibitivo, per i costi e per le proteste dei comitati dei cittadini, a partire dai No Gronda, che contestano la nuova bretella genovese.
miriana rebaudo