ebook di Fulvio Romano

sabato 4 gennaio 2014

Mentre i credito langue la BCE darà soldi alle banche purché facciano prestiti...

LA STAMPA

Economia

Ma i prestiti bancari crollano

A novembre il minimo storico

La Bce: in calo del 5,9%, dato peggiore di sempre. In Europa -3,9%

È la stretta più violenta da almeno un decennio: a novembre del 2013 i prestiti delle banche alle imprese italiane sono crollati del 5,9 per cento rispetto a un anno prima. Un crollo così non si era mai registrato, nelle serie storiche. E conferma la tendenza al peggioramento delle condizioni del credito nella seconda metà dello scorso anno, nonostante i flebilissimi segnali di ripresa. Da giugno, infatti, la contrazione dei prestiti alle aziende italiane ha superato costantemente il 4 per cento.

È quanto rileva la Banca centrale europea nella sua indagine periodica sui prestiti bancari, dalla quale risulta anche che la caduta italiana di novembre è più pesante di quella registrata nella media europea (-3,9 per cento).

Secondo gli economisti di Francoforte la stretta si spiega anche per una minore richiesta da parte delle imprese, sia perché sono ancora affaticate dalla recessione, sia perché le medie e grandi si stanno anche approvvigionando altrove, ad esempio direttamente sul mercato emettendo obbligazioni.

Ma è chiaro che in vista di un 2014 che si annuncia difficile per gli istituti di credito, con l’Eurotower e la autorità bancaria europea Eba impegnate fino all’autunno a spulciarne i bilanci e a sottoporli a nuovi stress test, che molti stiano correndo ai ripari accantonando “cuscinetti” che li rafforzino, dunque limitando i prestiti. La Bce ha detto a più riprese che vuole indurre le banche a dare più soldi alle aziende valutando più severamente i titoli di Stato e scoraggiandone dunque l’acquisto. Ma è più plausibile pensare che giudicando più severamente i bond sovrani, i banchieri costringeranno le banche a mettere soltanto da parte più soldi, non a darli a famiglie e imprese.

La difficoltà di accesso al credito è tuttavia acuita anche dalla crescita vertiginosa dei prestiti diventati difficili o impossibili da riscuotere: l’associazione delle banche italiane Abi ha ricordato che per quest’anno la previsione è di un aumento delle sofferenze del 13 per cento: un’ombra da 200 miliardi di euro sui bilanci delle banche.

Giovedì prossimo, alla consueta riunione del Consiglio direttivo, la Bce potrebbe decidere di intervenire, come ha fatto intendere a più riprese, con una nuova operazione di liquidità in aiuto degli istituti di credito, ma condizionata, stavolta. Il modello sarebbe il britannico “funding for lending”, “dare soldi perché si facciano prestiti”, insomma la concessione di liquidità vincolata all’impegno delle banche di “girare” quei soldi alle aziende e alle famiglie. [ton. mas.]


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