LA STAMPA
Italia
La Curia di Palermo
“Nessuna paura, presto sarà
normale vedere ovunque
più minareti che campanili”
Don Pietro Magro, direttore dell’Ufficio diocesano dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso all’arcidiocesi di Palermo era presente nel giorno dell’inaugurazione della moschea nel capoluogo siciliano, un momento che non esita a definire «festoso». Per lui se la popolazione musulmana continuerà ad aumentare in Europa «sarà normale vedere più moschee che chiese, ma non per questo bisogna osteggiarne la costruzione», perché «è giusto che ogni comunità sia rispettata e abbia i propri luoghi di culto».
Ma non crede che con questo clima politico costruire nuove moschee possa incendiare i rapporti tra con l’Islam? «No, perché se vogliamo essere rispettati dobbiamo essere i primi noi a rispettare, ad accogliere l’altro e non ghettizzarlo. Creare ghetti è il primo passo verso l’odio reciproco. La convivenza pacifica e armoniosa richiede innanzi tutto rispetto e riconoscimento reciproci». Quali sono le motivazioni pratiche per questa graduale evoluzione? «In Italia e Palermo ci sono pochi terreni edificabili in città, e se ci sono costano cari. Credo sia normale che l’Islam voglia trasformare chiese ormai in disuso, non più frequentate. Certo dove ci sono maggiori spazi la soluzione migliore sarebbe costruire su nuovi terreni». Da uomo di Chiesa non la preoccupa vedere sempre più luoghi di culto islamici? «Che io mi preoccupi o no, i numeri dicono che i musulmani continuano ad aumentare e tra qualche decina d’anni, quando noi non ci saremo più, in Europa ci saranno più i musulmani dei cattolici. Ma se gli italiani invecchiano e non fanno più figli c’è ben poco da fare». [R.SCAR.] BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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