Imperia
Pioggia, caldo e umidità
La primavera già alle porte
in fiore gli alberi da frutta
L’inverno mai arrivato mette a rischio la floricoltura
In aumento le malattie respiratorie e quelle delle piante
L’inverno mai arrivato mette a rischio la floricoltura
In aumento le malattie respiratorie e quelle delle piante
Mandorli e albicocchi in fiore, gli esemplari maschi di Hyla meridionalis (cioè la raganella autoctona del Ponente) che cantano a squarciagola nei corsi d’acqua in cerca delle compagne, la cicala che ha ripreso a cantare dopo appena un mese e mezzo di silenzio (e il suo frinire si è sentito incredibilmente fino a dicembre), la raccolta delle olive che in molte campagne continua ancora nonostante dovrebbe essere conclusa da mesi. E l’elenco di anomalie potrebbe continuare se si parlasse di insetti come le api, uccelli migratori, aracnidi e piccoli mammiferi, tutti alle prese con le nuove condizioni imposte dal clima impazzito. Tutto questo senza contare l’aumento delle malattie di carattere respiratorio che, per le cure dei pazienti soprattutto quelli cronici, sottraggono alle Asl molte risorse economiche. E il peggio deve ancora arrivare.
Sono questi gli effetti, e non tutti, della primavera anticipata e dell’inverno mai arrivato che sta influenzando pesantemente flora e fauna e ovviamente anche l’uomo che stenta a rendersi conto dei cambiamenti climatici in corso, comportandosi allegramente come faceva 30 o 40 anni fa. Invece, basta dare un’occhiata alle campagne per avere idea di quanto sta accadendo e di ciò che abbiamo provocato avvelenando l’ambiente. La situazione è confermata da Riccardo Giordano, presidente uscente del Distretto florovivaistico del Ponente Ligure e componente della Confederazione degli agricoltori: «Purtroppo la situazione è molto seria. Le fioriture negli alberi da frutta sono in larghissimo anticipo e si teme anche per il settore floricolo: se dovessero improvvisamente crollare le temperature sarebbe un disastro economico e ambientale».
Gli fa eco Nicola Podestà, assessore all’Ambiente del Comune di Imperia che per molti anni è stato responsabile dell’Osservatorio di Imperia: «I cambiamenti climatici sono un fatto incontestabile e vedremo quali saranno le conseguenze a medio-breve termine. Attualmente posso dire che nel solo mese di febbraio abbiamo avuto giornate in cui le temperature hanno superato di 3-4 gradi la media stagionale e che a dicembre e gennaio la norma è stata superata di 1,5 gradi. E bisogna considerare che non si tratta di un fenomeno recente. Anche negli anni passati la tendenza all’aumento delle temperature, soprattutto delle minime, in alcuni casi si è fatta sentire addirittura in maniera maggiore».
Ma l’anomalia vera sono le piogge. Dal 2008 le precipitazioni sono aumentate in modo spropositato: a dicembre sono caduti 278 mm (contro una media di 83); a gennaio 368,2, massimo valore storico mai registrato (media 64,8). E a febbraio finora sono caduti 175 mm contro una media di 62,4: un totale di 821 mm. La pioggia e l’umidità altissima (68 per cento di media), fra l’altro, stanno provocando gravi infezioni micotiche alle piante.
GIULIO GELUARDI