LA STAMPA
Settimana variabile con Foehn sostenuto mercoledì.
Fulvio Romano
Come
seguisse un antico canovaccio meteo ancora una volta l'inverno ha
scelto il mese di febbraio per calare la sua carta decisiva. La neve
che da ieri ha tornato ad imbiancare del tutto le vallate alpine,
arrivando fino a colline ed altipiani, predilige come sappiamo,
specie nelle stagioni siccitose, l'ultimo mese invernale per
ricostituire le riserve d'acqua ormai esauste. È successo anche
nello scorso anno, quando soltanto dopo la Candelora il Nord Ovest è
tornato ad assistere ad una nevicata degna delle tradizioni antiche
dei “grandi inverni”. Si è inverato così anche quest’anno
l’antico detto, diffusissimo tra Piemonte e Liguria, per cui “Fervé
a l'è 'n bôn fiôcasé” se non, addirittura: “curt e maledét”
- tanto da essere paragonato ad un “turc”- a causa delle
recrudescenze del freddo e del maltempo. La neve e la pioggia di ieri
sono invece sicuramente benedetti. Ne gioiscono, insieme, agricoltori
e sciatori, per motivi diversi ormai alla disperazione. Tanto più
che gli umori atlantici promettono di ritornare anche in questa
settimana. Pausa del maltempo oggi, ma con il flusso che da Nord
Ovest investe di nuovo l'arco alpino, con nevi sui comparti aostani e
valsusini, con temperature minime in calo e massime attorno ai dieci
gradi. Altro fronte perturbato in arrivo domani con le province
occidentali più al riparo, mentre creste alpine e zone prossime a
Savonese e Genovesato saranno le più esposte alle intemperie.
Mercoledì la giornata più calda e secca grazie ai vivaci venti di
Foehn che spireranno da Ovest, mentre giovedì una nuova ondata
perturbata bagnerà ancora il Piemonte Est. Migliora, ma con minime
sotto il gelo e massime contenute, da venerdì e fino a sabato,
mentre anche la giornata di domenica sarà segnata da nevicate sui
crinali alpini settentrionali ed occidentali e da temperature
generalmente in calo su tutta la Regione.