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lunedì 17 marzo 2014

Pensione insegnanti: primo esame per Renzi...

LA STAMPAweb

Italia

Sulle pensioni

degli insegnanti

primo esame

per il governo

Teatro, la commissione Bilancio, crocevia di tutte le leggi in materia economica che impegneranno il governo di qui ai prossimi mesi. Atto primo: domani mattina andrà in scena la prima prova del nove sui cosiddetti “quota 96” della scuola, con il voto sulla proposta di legge Ghizzoni-Damiano che ha come relatrice Barbara Saltamartini, vicepresidente della commissione e portavoce di Ncd. Nell’ultima seduta tutta la commissione si è espressa all’unanimità a favore, per coprire un errore materiale della legge Fornero, che aveva calcolato l’andata in pensione degli insegnanti nati nel ’52, anziché a settembre, a gennaio: questo meccanismo, anche correlato agli anni successivi, aveva costretto un certo numero di persone, (all’inizio una platea stimata di novemila, poi ridotta a quattromila) a non poter andare in pensione, pur avendone il diritto anche con la legge Fornero. Tutti costoro, uscendo prima, avrebbero fatto posto ai giovani insegnanti in graduatoria da anni.

Una vicenda che va avanti da un anno e mezzo e che ha provocato la nascita di comitati, dibattiti e sit-in. Non solo la prima, ma anche la seconda proposta di legge indica coperture che il Ministero dell’Economia non sostiene, ma la relatrice non è disposta ad arretrare ed ha preannunciato che si pronuncerà a favore del provvedimento, caldeggiato da tutte le forze politiche, dai 5 Stelle a Sel passando per il Pd. Quindi è probabile che martedì, quando ci sarà il redde rationem, la vicenda diventerà una piccola grana per il governo: che dovrà decidere se dire no, provocando una prima tensione nel rapporto con la commissione e la sua maggioranza. A quanto ammonta l’onere? Inizialmente in 400 milioni di euro, ma poi dopo un esame della commissione, si sono limitate le coperture solo all’andata in pensione, slittando il pagamento del tfr negli anni a seguire. Quindi si tratta di circa 150 milioni di euro. E il presidente della Commissione, Francesco Boccia, grande amico di Letta, è pronto a dare il suo parere positivo. «Dobbiamo essere veloci e risolvere i problemi della gente. Diremo che questa copertura va trovata, chiederemo al governo di dare il via libera e in quel caso la commissione indicherà altre poste».

Carlo

Bertini


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