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lunedì 31 marzo 2014

Il pittore che sapeva guardare le luci dal cielo...

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Cuneo

lutto. domani il funerale

È morto Claudio Berlia

il pittore che sapeva

guardare le luci dal cielo

È morto ieri mattina Claudio Berlia, artista che sapeva guardare le luci dal cielo. Era stato ricoverato all’Hospice per le cure palliative di Busca 13 giorni fa, nel momento più difficile di una lunga malattia. Aveva 66 anni.

Berlia era nato a Savigliano ma si era presto trasferito a Cuneo per studiare al Liceo Artistico, l’istituto che anni dopo lo vedrà tornare in qualità di insegnante di discipline pittoriche. Dopo il diploma, nel ’69 aveva frequentato l’Accademia Albertina e il Politecnico a Torino. Era poi tornato a Cuneo dove raggiunse la maturità artistica. Senza staccarsi dal capoluogo, lavorò a lungo nel suo laboratorio per preparare esposizioni in Italia e in Europa. L’ultima fatica era stata la grande personale nel settembre scorso in San Francesco, un grande evento che aveva raccolto consensi e tantissimi visitatori. In quell’occasione Berlia aveva curato l’allestimento, anche se già scosso e debilitato dalla malattia.

Amava Cuneo, in particolare il centro storico, dove aveva il suo laboratorio, in un piccolo appartamento prima, e negli ultimi anni in una grande casa-museo accanto alla torre civica. «La mostra di settembre – racconta il sindaco Federico Borgna – in un certo senso può essere considerata il momento di una presa di coscienza: la città si è resa conto delle proprie potenzialità. Il connubio di San Francesco, come luogo espositivo, e dell’artista Berlia, ha dato un risultato molto valido e importante, riconosciuto a livello nazionale. Personalmente sono dispiaciuto per la perdita di un amico e di una persona che ha saputo fare arte con una lettura intelligente e originale».

Negli ultimi mesi Berlia aveva lasciato al Comune otto grandi quadri ed una lettera. Nella missiva aveva indicato in che posto avrebbe voluto fossero appesi. «Saranno esposti – dice Borgna - nel corridoio del palazzo municipale dove s’affaccia l’ufficio del sindaco». L’artista non si era mai sposato. Lascia la madre, una sorella e Carla, la compagna di una vita.

«Era un esteta – dicono i figli della compagna - amante del bello. Sempre elegante e impeccabile. Ha cercato il massimo e spronato le persone che lo circondavano ad avere sempre un obiettivo importante. Diceva di non sottovalutarsi mai, di puntare sempre in alto. Era molto attaccato alla sua compagna di una vita e alla nostra famiglia. Certo era anche un solitario, con un ego importante. Ma tutto questo scompariva quando vedeva i suoi nipoti Maria, Costanza, Roberto e Benedetta. Per loro poteva fare di tutto».

La salma è composta nella camera mortuaria dell’Hospice di Busca. I funerali domani, alle 14,30, nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, a Cuneo.

francesco doglio