Spettacoli
Un cofanetto con 60 successi originali rimasterizzati
per i 50 anni di “29 settembre”: “Era un perfezionista del suono”
Un cofanetto con 60 successi originali rimasterizzati
per i 50 anni di “29 settembre”: “Era un perfezionista del suono”
Franz di Cioccio, Alberto Radius, Geoff Westley e il tecnico del suono Gaetano Ria: quattro big della musica diventati, a vario titolo, testimonial di una delle operazioni discografiche più attese dedicate a Lucio Battisti. Un artista eccezionale, un cantautore capace di musiche meravigliose, sulle quali Giulio Rapetti in arte Mogol cuciva poesie meravigliose, che, per colpa di una scelta discutibile da parte della vedova Grazia Letizia Veronese, i giovani nemmeno conoscono.
Ai ragazzi nati dopo il 2000, o a chi si è dimenticato di lui, basti sapere che di Battisti esce oggi (a cinquant’anni esatti dalla pubblicazione di 29 settembre, canzone portata al successo dall’Equipe 84 e scritta da Lucio) un cofanetto intitolato Masters per conoscerlo grazie a capolavori senza tempo, da Un’avventura a Cosa succederà alla ragazza.
I sessanta brani sono stati rimasterizzati nel formato 24bit/192 khz dai nastri originali e il tutto (sia che si acquisti nel formato da 4 cd, 3 o 8 lp in vinile di pasta colorata) è arricchito da un booklet di 12 o 24 pagine con interviste a Westley, Alessandro Colombini, Di Cioccio e Radius. I prezzi variano: da 24 a 80 euro.
«I nastri originali - spiega il manager della Sony Music Stefano Patara, che ha curato l’opera - sono stati recuperati dai nostri archivi in Germania e restaurati separando i tre strati dei nastri. Li abbiamo “cotti” e digitalizzati. La rimasterizzazione è il primo step di un grande lavoro su Battisti, di cui ripubblicheremo dal prossimo mese tutta la discografia partendo da Una giornata uggiosa e Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera e proseguendo per 2 anni con uscite trimestrali».
«Sono stato il primo a suonare la batteria con Lucio - racconta Di Cioccio, che del cantautore ricorda l’attenzione per i dettagli -: spesso, pur di mettere a posto un accordo o un arrangiamento, si scordava pure di mangiare. Ogni sera suonavamo a Milano in club storici come il Santa Tecla o il Pipes per poi andare in studio dove registravamo i nostri pezzi sedendoci in cerchio intorno a lui, che comandava le nostre entrate ritmiche o melodiche solo con cenni del capo». Gaetano Ria, ingegnere del suono per album come Umanamente uomo: il sogno, ricorda: «Lucio in studio non voleva nessuno, nemmeno Mogol (che Radius chiama “l’uomo nero”, ndr). Battisti era strano e curiosissimo nonché fanatico di Totò. Un giorno, mentre stavamo registrando, mi fece chiudere lo studio, lasciammo una registrazione a metà e disse: “Hai la macchina”? Gli risposi di sì e mi pregò di portarlo in un cinema dove davano una rassegna dei primi film di Totò».
Il recupero di questi master però ha fatto riaffiorare anche la questione degli inediti, che esistono ma, per volontà della vedova e del figlio Luca, non si possono toccare. «Sapete quali sono gli impedimenti visto che solo la famiglia può decidere - spiega Patara -. Per quanto riguarda Masters, invece, ho incontrato Luca: è felice che si sottolinei l’importanza del padre sia come musicista sia come mente dietro al mixer».
Luca Dondoni