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sabato 30 settembre 2017

Le stelle del PD

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Le stelle del Pd

Il Parlamento, che su impulso del Pd tre giorni fa ha approvato il codice Antimafia, su impulso del Pd si appresta a rivedere il codice Antimafia. Pare si siano accorti di un problema: il codice prevede il sequestro preventivo dei beni (aziende, case, auto) agli indagati per corruzione. Non ai condannati, agli indagati. Accidenti che disdetta, su questa legge ci hanno lavorato quattro anni, e gli è cascato l’occhio proprio il giorno dopo averla chiusa. Sono cose che succedono: con quello che c’è da fare uno mica può stare lì ad ascoltare costituzionalisti, giuristi, magistrati, avvocati, che dicevano tutti la stessa cosa - La presunzione di innocenza! La Costituzione! - e per di più tutti assieme. Un caos. Ora non bastano neanche le rassicurazioni della presidente dell’Antimafia, Rosi Bindi: «E’ semplice, chi non riesce a dimostrare che le sue ricchezze sono frutto di attività lecite si vedrà privato di quei beni». Che ci vuole?, basta dimostrarlo. Perché aspettare che si dimostri la tua colpevolezza, come prevede la solita noiosa Costituzione, quando puoi dimostrare tu la tua innocenza? Tanto poi si è sempre in tempo a dar la colpa alle procure. Vabbè, ne approfittiamo per fare i complimenti ai vari Penati, Del Turco, Mastella e gli altri che sono appena stati assolti da accuse di corruzione per avere almeno conservato un tetto sulla testa, visto che il codice ancora non c’era. E per dare una volta ragione ai Cinque stelle: non sono loro che stanno diventando come il Pd, è il Pd che sta diventando come loro.

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Mattia Feltri