ebook di Fulvio Romano

sabato 30 settembre 2017

La Torino romana

LA STAMPA

Cronaca

Da via Garibaldi a piazza Castello

A caccia dei tesori nascosti

nei parcheggi o tra i negozi 

Via Garibaldi angolo via della Consolata: qui si trovava la Porta Decumana (Segusina) della Torino romana. Oggi, in realtà, non c’è più, è rimasta la denominazione che poi darà il nome all’area e all’attuale stazione: Porta Susa. E in quel punto è rimasta anche una curiosa pietra. Sembra una tomba con una catena intorno: è utilizzata come rastrelliera per le bici e chiusa da una lastra di granito. Pensare che fino a una ventina di anni fa c’era un vetro, una sorta di «spioncino» per ammirare le mura di Emanuele Filiberto addossate a quelle del I secolo di età imperiale. Le vestigia della città romana si possono invece scoprire (meglio) nell’atrio di Palazzo Madama, sotto il pavimento in cristallo. Qui si trova ancora oggi la Porta Fibellona. Non si vede bene, è stata inglobata in duemila anni dalla costruzione del castello prima e del palazzo poi. Sono tanti i luoghi della Torino romana un po' dimenticati o non bene valorizzati, in alcuni casi sono anche in buone condizioni ma «occultati» in siti difficili non così a portata di vista. Se le antiche mura si riescono facilmente a individuare, ad esempio, nei pressi della Porta Palatina e in via Egidi, altre parti vanno cercate nel piano ipogeo del Museo Egizio, oggi diventata la biglietteria, oppure in vari parcheggi sotterranei, come in quello di piazza Emanuele Filiberto o di via Roma, dove può capitare di parcheggiare l’auto accanto a un reperto archeologico. Il punto esatto del passaggio delle mura romane è anche segnato sulla lastricatura di piazza Castello, tra Palazzo Madama e la fermata Gtt lato via Accademia delle Scienze. Basta farci caso: è una vera chicca. Bisogna avere un occhio attento. Per vedere dove terminava la città a sud-ovest basta posizionarsi in via Santa Teresa angolo via San Tommaso. Qui c’era la Porta Marmorea. Non cercatela, non esiste più. La città romana era tutta lì: Museo Egizio e corso Siccardi a sud, Museo di Antichità e Basilica della Consolata a nord. Proprio alla Consolata, all’angolo via Giulio, si trova ancora il basamento della torre angolare della cinta muraria. Visibile senza problemi, in questo caso, come tutta l’area del Parco Archeologico delle Torri Palatine. Punto d’incontro delle due Torino, quella romana e quella di oggi, è piazza Palazzo di Città dove all’epoca c’era il Foro, cioè il centro politico della città. La funzione è rimasta immutata in duemila anni.

I più sedentari possono invece fare un tour virtuale di Augusta Taurinorum nel Museo di Antichità che conserva pezzi di mosaici, pavimentazioni (come quella rinvenuta nel 2003 sotto il parcheggio Santo Stefano), epigrafi e vasellame: tra questi, la bellissima tazza in ceramica di età imperiale rinvenuta nello scavo di via Mercanti 17.

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andrea parodi


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