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Italia
«Lascio la Lega
Servono riforme non l’alleanza con la Le Pen»
«Devo lasciare il movimento in cui mi sono battuto per vent’anni, convinto che potesse portare libertà, rispetto delle identità. Se ora, invece, invita i “forconi” a occupare le aule o stringe alleanze europee con la Destra estremista di Marine Le Pen, allora non è più la Lega in cui ho creduto». Michelino Davico, 52 anni, ex sottosegretario, «patron» del Giro della Padania, era un leghista doc fino a mercoledì, quando,con il suo voto di fiducia a Letta, contro le indicazioni del partito si è consumata la frattura.
Senatore, perché ha votato in modo diverso dalla Lega? «Per senso di responsabilità. In un momento critico come questo è indispensabile che chi può sia messo nelle condizioni di fare le riforme attuabili, pur se incomplete». Le reazioni dei suoi colleghi sono state vibranti. «Ho visto: chi mi ha insultato, chi ha cercato di mettermi le mani addosso. E chi, come l’amico Calderoli, mi ha allungato denaro come se avessi tradito. I commessi del Senato, dopo il mio intervento, si sono offerti di scortarmi fuori! Mi ha commosso la solidarietà di alcuni ministri». Com’è stato il giorno dopo?«Minacce di morte via Facebook. Telefonate e lettere anonime, anche alla mia famiglia. Stanno per partire querele». La presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia, l’ha invitata a dimettersi. «Se devo dimettermi, lo faccia anche chi, in Piemonte, è sotto inchiesta per Rimborsopoli.». Passerà con Ncd? «Sono uomo di centrodestra da sempre. Per ora credo passerò nel Gruppo Misto. Sto valutando».