Miracolo sul Monte Bianco,
trovata viva l’alpinista dispersa
all’interno di un crepaccio a 4.000
metri. È in grave stato di ipotermia
I suoi amici non hanno mai smesso di ripetere il mantra «Gaelle è una tosta, ce la farà!». E così è stato: la 21enne alpinista francese Gaelle Cavalie’, dispersa da martedì scorso nella tempesta di neve che si è abbattuta sul Monte Bianco, è viva ed è stata recuperata oggi a 4.000 metri di altitudine, in territorio francese, dall’elicottero della gendarmeria di Chamonix. Si era riparata in un crepaccio e coperta con un telo termico, a 200 metri sotto la vetta dell’Aiguille Verte che aveva testardamente cercato di raggiungere lungo il Couloir Couturier.
L’ha salvata forse un miracolo. Lei ci ha messo la lucidità e l’esperienza alpinistica che l’hanno aiutata a resistere in quota per 96 ore: «Il maltempo mi ha sorpreso in parete, c’era tanta neve non riuscivo più a scendere né a salire, non avevo altra scelta: mi sono rifugiata in un crepaccio», ha raccontato alle guide che l’hanno portata all’ospedale di Sallanches (Francia). Era cosciente, ma fortemente provata da un’ipotermia che ha fatto scendere la temperatura del suo corpo a 33 gradi.
Sul Monte Bianco l’operazione di recupero di Gaelle Cavalie’ è scattata questa mattina. Non appena le nuvole si sono diradate, gli uomini del Peloton gendarmerie haute montagne (Pghm) sono partiti in elicottero. Sapevano dove cercarla: quando si sono avvicinati alla parete dalla neve è spuntato il casco bianco di Gaelle e la sua giacca blu.
L’allarme per la scomparsa della giovane alpinista savoiarda, che sogna di diventare una guida, era stato dato giovedì, ma i soccorritori, ostacolati dalle pessime condizioni meteo, avevano potuto far poco, fino a questa mattina. Ieri, a metà giornata, un breve sorvolo in elicottero non era bastato per individuarla. Dalla pagina facebook del Pghm era stato anche lanciato un appello per raccogliere eventuali testimonianze di alpinisti presenti nella zona.
La giovane era partita da casa domenica pomeriggio con l’obiettivo di scalare la Nord dell’Aiguille verte. Dopo essersi portata in quota, aveva rinviato l’impresa fino a martedì mattina quando una finestra di bel tempo l’ha convinta a partire. Gli alpinisti che erano con lei sullo stesso percorso erano subito rientrati a valle. Lei ha proseguito da sola. «È un itinerario impegnativo, sconsigliatissimo in questo periodo di maltempo, perché c’è ancora troppa neve», spiega Oscar Taiola, responsabile del soccorso alpino di Courmayeur e grande esperto delle insidie del Monte Bianco.