ebook di Fulvio Romano

venerdì 24 maggio 2013

Ponente: 800 mm di pioggia da gennaio. Orti e agricoltura in crisi...

LA STAMPA

Imperia

Freddo e pioggia, agricoltura in ginocchio

Il clima impazzito crea problemi anche ai piccoli orti ricavati nel giardino di casa, in arrivo di nuovo il maltempo

Poco meno di 800 millimetri di pioggia in 4 mesi e mezzo, per l’esattezza 775. Centodieci nei soli primi 21 giorni di maggio. Un’enormità. Soprattutto se si considera che nell’intero 2012 ne sono caduti 835 millimetri: in meno di metà tempo il 2013 ha già sorpassato l’anno precedente. A tutto questo si aggiunga una media di umidità quasi sempre superiore all’80 per cento e un abbassamento della temperatura di circa 4 gradi rispetto alla media storica. Un cocktail micidiale che come prima conseguenza ha avuto quello di mettere in ginocchio interi settori dell’agricoltura. Sia quelli a larga scala sia gli orti fai-da-te. Quelli cioè che per via della crisi economica stanno ritornando un po’ dappertutto nell’immediato entroterra ma persino in porzioni di giardino di ville padronali in città e su moltissimi balconi. 

Le condizioni climatiche sono state devastanti: alberi senza un solo frutto, peschi attaccati da funghi che rendono le foglie bollose, ritardo nella maturazione delle fragole, carciofi e pomodori, lattuga, ma anche altri tipi di insalate, che tendono a marcire. Il risultato è stato che sulle piante si sono versati fiumi di antimicotici, antibatterici e antivirus che poco o nulla hanno fatto per risolvere il problema ma certamente hanno contribuito a inquinare ancora più fortemente l’ambiente. Il problema sta nel clima impazzito per causa dell’uomo che continua a versare nell’atmosfera anidride carbonica attraverso scarichi industriali e altri gas dannosi e che determina, come già anticipato da anni dagli scienziati di tutto il mondo, un aumento della temperatura globale. Questo provoca una maggiore evaporazione dell’acqua degli oceani che si trasforma in nuvole e quindi in una più alta piovosità. Ed è la stessa ragione che attraverso dinamiche diverse, sta provocando enormi fenomeni di desertificazione in molte parti del mondo che soffrono sempre di più la sete. Nel piccolo a pagare le conseguenze di tutto questo oggi sono anche gli orti privati.

Conferma Silvano Anfossi, direttore provinciale della Confederazione italiana agricoltori (Cia): «L'andamento climatico decisamente anomalo di questi mesi, che a differenza degli altri anni, si è prolungato e sembra non essere ancora terminato, ha indubbiamente causato forti danni all’agricoltura sia quella per così dire privata sia quella su più larga scala. Le piante subiscono attacchi fitopatogeni, cioè malattie vegetali come batteri, virus e funghi (che contrariamente a quanto si pensa non sono prerogativa dei soli uomini e animali, ndr) e tendono in alcuni casi a marcire, in altri a vegetare in ritardo o addirittura non dare frutti».

«Il problema - continua Anfossi - riguarda tutta la produzione di ortofrutta ma anche la floricoltura sia in serra sia a piena aria. E in prospettiva già ora si può prevedere una raccolta di olive a grande rischio: è in questo periodo che gli olivi stanno fiorendo ed è imminente la legagione (la trasformazione del fiori in frutto, ndr) in tutta la provincia». E l’effetto negativo si è visto anche sui mercati: «Ci sono stati aumenti di prezzo e si è registrata una forte contrazione nella vendita di prodotti da giardinaggio», dice ancora Anfossi.

E non è finita: le previsioni già per domani sono persino preoccupanti: sono previsti un abbassamento repentino delle temperature e nevicate al di sotto dei mille metri. Questo potrebbe essere il colpo di grazia.

GIULIO GELUARDI


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