ebook di Fulvio Romano

domenica 26 maggio 2013

La " guerra civile" di Imperia, il feudo di Scajola

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Italia

Imperia

Il super-inciucione. Tutti dentro, contro Scajola

Ve lo eravate dimenticato? Claudio Scajola, il pluriministro del centrodestra che da titolare dell’Interno si dimise per aver dato del rompicoglioni a Marco Biagi e da titolare delle Attività produttive si ridimise per la casa pagatagli a sua insaputa? Ebbene, c’è una competizione elettorale, oggi in Italia, che si disputa attorno a lui. E, pur di farlo fuori, i suoi nemici e concittadini hanno messo insieme un superinciucione in confronto al quale il governo Letta è una riunione di corrente. Riepilogo: il candidato a sindaco di Imperia che fa riferimento a Scajola (da trent’anni comandante in capo della città) si chiama Erminio Annoni, ufficialmente alla guida di una lista civica. E una lista civica è quella su cui poggia il candidato di centrosinistra, Carlo Capacci. Insieme con Capacci si è messo pure Paolo Strescino, che è l’ex sindaco di centrodestra e l’ex pupillo del medesimo Scajola. Pura guerra civile, insomma. E se l’incastro vi pare poco complicato, sappiate che il suddetto Strescino viene sì dal Pdl, ma è di origine aennina e la scissione promossa da Futuro e Libertà non lo affascinò mai. Per dire qual sangue gli scorra in corpo.

Di sondaggi qui se ne sono visti pochi. Uno è stato diffuso proprio dalla coppia Capacci-Strescino e dice che il centrosinistra ha ottime possibilità di spuntarla al primo turno. Il sondaggio è stato naturalmente contestato dagli scajoliani residui, persuasi che vincere sarà quasi impossibile, ma fiduciosi di prolungare la sfida ai prossimi quindici giorni. La questione non è finita qui. Il centrodestra coltiva una certa curiosità: quella di vedere alla prova di governo una giunta costretta a tenere insieme rossi e neri. Quanto reggerà? Traduzione: Scajola conta sulla inevitabile sconfitta di oggi per ricostruire la vittoria di domani, e magari creare i presupposti per un ritorno nell’amata Roma. E i grillini? Mah. Una settimana fa Beppe Grillo, unico leader nazionale visto da queste parti, ha raccattato sotto il diluvio un migliaio di fan. Gli esperti del posto sostengono che non sarà nemmeno terzo, posto che invece conquisterà Gianfranco Grosso di Sel, una specie di Bertinotti indigeno, apprezzato a destra, a sinistra e pure al centro.