ebook di Fulvio Romano

giovedì 23 maggio 2013

Chi è causa del suo mal...

LA STAMPA

Cultura

chi è causa

del suo mal

Viviamo in un’area del centro nord una volta ricca di un importante distretto produttivo monotematico. Quasi 15 anni fa fu commissionato dalle amministrazioni locali uno studio sullo sviluppo industriale della zona nel ventennio successivo. Gli esperti dissero che se non ci si fosse riconvertiti ad altre produzione sarebbe stata la fine. Nessun imprenditore seguì il consiglio tecnico pensando solo al proprio immediato alto profitto e ora sta succedendo quello che era stato previsto. Fin dagli anni 90 abbiamo assistito a imprese commerciali improvvisate che poi hanno dovuto chiudere nel giro di un anno e si era in tempi in cui il credito veniva erogato senza tanti complimenti. Solo uno sprovveduto avrebbe potuto pensare che la pacchia sarebbe durata più di 10 anni.

Anche oggi si vedono numerosi esercizi commerciali con gli stessi prodotti nel raggio di 100-200 metri! E’ la concorrenza? No. E’ la follia. Si è buttata a mare l’agricoltura disseminando le campagne di falsi agriturismi (in parte sovvenzionati a fondo perduto) turismo e cultura lasciati a una libera impresa spesso impreparata e votata ad alti profitti in tempi brevi. Le banche nel frattempo hanno fatto il loro dubbio lavoro dando soldi a chi non li meritava e dato il colpo di grazia ad un mercato già viziato dall’improvvisazione imprenditoriale e dalla mancata pianificazione produttiva... La tragedia è che ci stanno rimettendo le persone preparate, oneste e non venali che si trovano sia nel pubblico che nel privato tra quelli che lavorano il tempo necessario, raggiungono gli obbiettivi, guadagnano il giusto e pagano tutte le tasse spesso per avere i servizi inefficienti per colpa di chi non le paga. Per risollevarsi occorre puntare prima sull’istruzione, sulla ricerca, sulla limitazione dell’iniziativa privata quando provoca danni alla collettività (vedi sanità, trasporti) e sugli investimenti nei soli settori che in Italia possono rendere: agricoltura, cultura, turismo, artigianato, manifattura di qualità! Non sarebbe stato difficile! E non è ancora impossibile.

libero professionista, Recanati

Giuseppe Campagnoli