Imperia
La Provincia scrive a Nizza
“Diteci come abbattere i lupi”
L’assessore Leuzzi :“Nessuno pensa a sparare a questi predatori “
La Provincia pensa a un «prelievo» di lupi. Come dire: abbatterli a fucilate o altri modi. E per sapere come farlo nel modo migliore chiede consiglio alla Prefettura di Nizza, in Francia dove, purtroppo e in barba a ogni convenzione internazionale, l’assurda uccisione di lupi è già stata in passato autorizzata. È questo lo spirito della singolare lettera che l’assessore Paolo Leuzzi ha intenzione di inviare (nella copia non compaiono nè data nè numero di protocollo) alla Direction Départementale des Territoires et de la Mer des Alpes-Maritimes Cadam 147 Route de Grenoble 06286 Nice Cedex.
Scrive Leuzzi: «Da tempo stanno crescendo anche sul territorio di Imperia motivi di preoccupazione e di agitazione per i ripetuti attacchi da parte di lupi, ormai stanziali sulle nostre propaggini alpine, a danno di bestiame in alpeggio come capre, pecore e vitelli. L’Amministrazione provinciale di Imperia si è quindi adoperata da un lato per comprendere le preoccupazioni e le istanze dei pastori, dall’altro per tutelare la specie selvatica, che costituisce un patrimonio per la biodiversità ecologica dei luoghi e per la componente di attrazione turistica».
Aggiunge Leuzzi: «Siamo quindi alla ricerca di più precise informazioni e documenti che trattano il rapporto critico di convivenza tra uomo e lupo in montagna, in particolare facciamo riferimento alle notizie, gentilmente fornite dal Direttore del Parco del Mercantour M. Brandeis, sulla possibilità, lato Francia, dell’emanazione di ordinanze della Prefettura che autorizzano, in determinati casi e condizioni, interventi di “prelievo” del lupo ed inoltre che sarebbe in corso di predisposizione un aggiornato “Piano nazionale sul lupo”. Ci permettiamo di richiedere copia, dove possibile, dei provvedimenti eventualmente emessi e della documentazione che illustra, sia sotto il profilo tecnico che giuridico, la modalità di gestione del problema lato Francia».
Insomma, dopo i presunti attacchi a capi di bestiame da parte del predatore super protetto a livello europeo e mondiale (in molti casi accaduti non soltanto a Imperia, è stato poi dimostrato che i responsabili sono i ben più pericolosi cani inselvatichiti cioè cani abbandonati), si cercano soluzioni forse non del tutto pacifiche per una possibile convivenza sugli alpeggi. La singolarità è che per raggiungere l’obbiettivo, si pensa alla strada più semplice e meno popolare: l’abbattimento a fucilate, una pratica «medioevale» e da bracconaggio che contrasta decisamente con la sempre più crescente sensibilità verso la protezione dell’ambiente e quindi anche degli animali, specie i selvatici.
Replica con forza l’assessore Leuzzi: «Nessuno, tanto meno io, sta pensando di abbattere i lupi nè a fucilate nè con i veleni. Il lupo è una risorsa ma bisogna riuscire a fare convivere le esigenze dei pastori con quelle legittime del lupo stesso che è ciò che abbiamo sempre fatto nel corso di questi anni, anzi difendendo più volte il lupo da azioni di bracconaggio. Tutto questo alla luce del fatto che bisogna provvedere al più presto a una legge sui rimborsi agli allevatori».
l lupo è tornato a popolare le Alpi Marittime da più di 20 anni, dopo il massacro del secolo scorso che aveva rischiato di portarlo all’estinzione. Poi negli Anni Settanta grazie al Wwf era partita l’operazione «San Francesco», lo stesso Santo da cui l’attuale papa ha preso il nome, che aveva reso il lupo non più cacciabile. Ora la presenza del predatore ha riportato alto il livello di biodiversità anche in provincia di Imperia. Prendere esempio da chi, sebbene per ordine delle autorità, viola i trattati internazionali, non è mai una buona cosa.