Interessante intervista di Mattia Feltri su La Stampa al prof Becchi, docente a Genova. Specie nella prima parte dove spiega che la prorogatio di Monti era possibile... Poi emerge la figura del l'intellettuale che vede con simpatia il Mov5 stelle, come in molti hanno fatto... Tuttavia manca in queste analisi una valutazione critica della struttura del Mov che, alla prova dei fatti, ha dimostrato di essere CasaGrillo dipendente (in modo assoluto, senza discussione accettata dai vertici) . Interessante anche l'interessamento tedesco per esportare dalla Merkel il Mov... Staremo a vedere...
31/03/2013
La rivincita del professor Becchi
“I costituzionalisti sono bestie”
Il teorico della “prorogatio”:
trattato da ubriaco,
Napolitano mi ha dato ragione
MATTIA FELTRI
ROMA
Professor Becchi, chiediamo scusa.
«Perché?».
Anche noi abbiamo scritto che la prorogatio di Monti era insostenibile.
«Prego, ma la critica non è un problema. Lo è se mi trattano da idiota. Se uno salta su e mi dice che non sono un costituzionalista, d’accordo, parliamone. Ma mi davano dell’ubriaco».
Nessuno le ha dato dell’ubriaco.
«Ma come? Mieli in tv mi guardava come fossi ubriaco. Adesso è pieno di tweet che dicono: oh Mieli, chi era l’ubriaco? Lo so come vanno le cose: è che sui giornaloni scrivono costituzionalisti ben pagati. Scrivono sotto dettatura».
Professore, non è così...
«E’ così, è così. Credetemi. È che tutti hanno paura delle riforme. Dicevo: intanto che siamo incartati, che aspettiamo Godot, facciamo qualcosa. Un parlamento c’è, un governo in carica c’è. Certo che se la linea del paese continua a essere la linea Bindi...».
Quindi adesso subito riforme.
«Subito, da martedì. Guarda caso l’ho scritto giusto oggi (ieri, ndr) sul Secolo XIX senza sapere che Napolitano avrebbe avuto la stessa idea. Si cambino legge elettorale e conflitto di interessi, si taglino la province, si riducano parlamentari e costi della politica. Avessero seguito prima il mio consiglio, si tornava a votare a giugno con la nuova legge elettorale. Ora l’obiettivo è far tutto per l’autunno».
È che il M5S non ha presentato neanche un disegno di legge.
«E si devono spicciare. Lo capisco, sono nuovi, hanno avuto i loro problemi, ma è necessario impratichirsi alla svelta. La legge elettorale si cambia in tre ore e in un riga che dica: l’attuale legge è abrogata e subentra quella precedente, il Mattarellum».
Ma la Corte costituzionale ha bocciato l’ipotesi.
«Sono palle! Solo le bestie lo sostengono! Le bestie! I costituzionalisti di seconda categoria! La Corte ha bocciato un quesito referendario. Che c’entra una legge fatta dal parlamento? E poi prendono per il culo me (ride molto, ndr). Capito che cosa intende Beppe Grillo quando parla di un paese che è un caso psichiatrico?».
Lo ha sentito in queste ore?
«Non lo sento quasi mai. Che c’entro io? Mica sono del M5S. Sono affine, attratto, finisce lì. Anzi, a proposito di Grillo, sarò io che farò la fine del grillo di Pinocchio, spiaccicato sul muro».
Eh? E chi dovrebbe spiaccicarla?
«Ma quelli del Movimento. Chi se no?».
E perché?
«Ma perché non sono dei loro. Prima o poi dirò una cosa che non gli piacerà e mi spiaccicheranno. Poi, vabbè, speriamo di no. Però, per esempio, penso che la questione dell’ineleggibilità di Berlusconi sia una sciocchezza».
Nel M5S si sono arrabbiati?
«No, no. Ma insisto: l’avversario va sconfitto col voto, non con questi mezzucci. L’avversario non è un criminale, almeno finché non sarà condannato in via definitiva. E tantomeno lo è chi vota Pdl, milioni di persone che hanno creduto, per esempio, al liberalismo popolare di Baget Bozzo. Un teoria che non mi piaceva, ma degnissima».
Professore, perché non entra nel M5S?
«Non se ne parla. Anzi, oggi mi ha chiamato un professore di Berlino, non ne ricordo il nome... Vuole che vada in Germania a spiegare il Movimento perché lo rifanno uguale uguale».
Davvero? Esportiamo Grillo?
«Certo. Ma io che c’entro? So il tedesco, fine. Adesso ci penso, ma non saprei. È che davvero è in corso una rivoluzione che cambierà il modo di vivere e tantissimi ragazzi lo hanno capito».
Le piacciono le teorie di Casaleggio?
«Lui è anche troppo avanti. Mi ha pubblicato l’ultimo libro, i Nuovi scritti corsari, e ha fatto solo l’e-book. Gli ho detto: e il libro di carta? È morto, mi ha risposto. Va bè, lo uccidi tu. Io lo voglio. Gliel’ho detto: non siamo mica già sulla Luna. Il futuro è lì, il presente no».
In effetti è un libro semiclandestino
«No, sono io semiclandestino. E siccome non sono noto tutti hanno il diritto di trattarmi da scemo, di deformare quello che dico».
Ha detto che le rivoluzioni non sono pranzi di gala. Evocativo...
«Ma l’ho detto alla Zanzara, un programma ridicolo».
Ridicolo?
«Nel senso che non ci si fa alta cultura politica. È leggero. Si scherza. E io scherzavo e per di più la frase era in un ampio contesto. Come quando ho detto che avrei sputato su Monti».
Eh, appunto.
«Colpa mia. Era una battuta, perché c’era chi voleva sputare su Hegel. Non si sputa su Hegel, piuttosto. E fior di commentatori hanno scritto che sono un terrorista avvinazzato. D’ora in poi sarò più prudente. Anzi, in tv non ci vado più: ha ragione Grillo. Però la verità è che volevano dileggiarmi per dileggiare la mia idea sulla prorogatio. E il grande Napolitano mi ha dato ragione».
Spesso ha avuto da ridire su Napolitano.
«E invece tanto di cappello. Arrivassi io così lucido a quell’età».
Chi vedrebbe bene al suo posto?
«Non certo uno del Pd. Ha ragione Berlusconi, sarebbe l’ultimo di una serie infinita di errori di Bersani. Anzi, sarebbe un golpe».
Chi allora?
«Mi basterebbe che fosse donna. Ma vedrete, sarà ancora Napolitano».