ebook di Fulvio Romano

mercoledì 11 dicembre 2013

Imperia: il Ponente come Far West...

Un tempo città del turismo da 3000 ore di sole annue, isola "piemontese" nel mar ligure, poi Scajoland in un ponente invaso dalla 'ndrangheta, oggi, città classificata dal Sole 24ore tra le più invivibili d'Italia (traffico, mazzette, furti, malavita) è diventata ora anche campo di battaglia della Vandea dei cosiddetti forconi in piena impunità...
Mamma mia, che brutta fine! (E si lamentano che il turismo cala...)


LA STAMPA

Imperia

imperia TRAFFICO DI NUOVO IN TILT NEL CENTRO DEL CAPOLUOGO. PER TRE VOLTE paralizzata LA CIRCOLAZIONE DEI TRENI

Tensioni e blocchi: la protesta si trasforma

Ieri la seconda giornata della mobilitazione contro il Governo, ma il tono è cambiato

Due fronti di manifestanti s’incontra lungo via Serrati nel tratto di Aurelia ai piedi di Capo Berta. Chiudendo in mezzo il cordone di poliziotti che sta bloccando il passaggio. Sono le 14,15 di ieri: il secondo giorno di protesta raggiunge uno dei suoi momenti clou. Fortunatamente la tensione, che sembra preludere al peggio, si stempera senza portare a conseguenze. Ormai è chiaro le motivazioni che hanno animato il corteo di lunedì, i blocchi e i presìdi organizzati e gestiti da centinaia di persone di ogni età per dare un forte segnale al Governo, colpevole per la troppa pressione fiscale, stanno per perdere di forza ed efficacia. Mentre le forze dell’ordine adottano una linea del tutto soft di controllo, che vede nell’intervento diretto per sbloccare la situazione l’extrema ratio (mai messa in atto), gli organizzatori della pacifica protesta cominciano a prendere le distanze da una presenza sempre più marcata di facinorosi, estremisti e gruppi che con le motivazioni alla base della stessa protesta hanno poco a che fare.

La seconda, frammentata giornata di «assedio» e di caos per la viabilità nel capoluogo è cominciata alle 8 proprio con il blocco sull’Aurelia, all’ingresso a levante di Oneglia. Poco dopo i manifestanti che, come già successo lunedì, si sono dati appuntamento in piazza Calvi, hanno raggiunto piazza Dante. Non è stato un vero corteo il loro, ma una marcia per andare a presidiare il cuore di Oneglia. A Castelvecchio un altro gruppo di persone ha fermato i veicoli in arrivo allo svincolo autostradale di Imperia Est, mentre sono state chiuse anche altre strade di accesso a Imperia.

Per la viabilità, almeno durante la mattina, le iniziative, sempre più incontrollate e senza regia, si rivelano una fotocopia del giorno precedente. In stazione a Oneglia è stato attivato un nuovo presidio, ma «a singhiozzo». Per ben tre volte ieri sono stati occupati anche i binari della stazione di Imperia Oneglia causando la sospensione della circolazione dei treni tra Diano Marina e Taggia Arma. E’ successo dalle 11,10 alle 11.50 (coinvolti un Intercity e due regionali) con ritardi fino a 40 minuti, dalle 12,20 alle 13 (ritardi fino a un’ora per due Intercity e quattro regionali) e dalle 13,45 alle 14,45 (coinvolti un Intercity e quattro regionali con ritardi tra 30 e 70 minuti). Semiparalizzato anche il Tribunale di Imperia, dove non si è tenuto nessun processo. Un altro presidio è stato organizzato di fronte al Comune, in via Matteotti, dove è rimasto anche in questo caso bloccato il traffico dai manifestanti, «accompagnati» da un nutrito servizio d’ordine. Un gruppo di una trentina di persone è entrato in Prefettura a Imperia, intonando cori e slogan di protesta. Un’irruzione pacifica allontanata poco dopo dalle forze dell’ordine. Altri presìdi all’Agenzia delle entrate, al mercato coperto e in via Cascione.

Nel pomeriggio un imperiese di 46 anni che stava manifestando in corteo sul lungomare Vespucci è stato urtato da un’auto. Il conducente della vettura non si è fermato. La macchina è stata poi intercettata dalle forze dell’ordine. Invece alla rotonda di Castelvecchio una ragazza è finita al pronto soccorso con lievi contusioni dopo che un furgone ha forzato il blocco è l’ha fatta cadere a terra.

«Abbiamo passato il limite, la storia ci dirà chi è dietro a tutto questo», è il commento del sindaco di Imperia Carlo Capacci, in questi giorni in America, postato sul suo profilo Facebook. Ha aggiunto: «A Imperia si è superato il limite. E’ giusto manifestare ed è un diritto dei cittadini, ma bloccare un’intera città è intollerabile in un paese civile. Esprimere il proprio malumore non può impedire il regolare svolgimento dell’attività quotidiana delle persone. Non intendiamo chiudere le scuole. Sarebbe un segno di debolezza e non vogliamo cedere a ricatti dando un pessimo esempio di civiltà».

massimo boero


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