ebook di Fulvio Romano

domenica 7 aprile 2013

Bersani e Berlusconi preparano il "biscotto" per Renzi....

Il finale del pezzo de La Stampa di oggi di Geremicca e Barbera su:


Sale la voglia di intesa Pdl-Pd
Bersani indebolito dai suoi
Al via la settimana decisiva: incontro tra i leader, e nome condiviso per il Colle


Ottimisti e pessimisti (il discrimine è la partenza della legislatura) continuano dunque a fronteggiarsi alla vigilia dell’avvio di una settimana nella quale tutti i nodi (o quasi tutti) dovranno esser sciolti, visto che a metà di quella successiva (il 18) il Parlamento comincerà a votare per l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Entrambi i fronti, per altro, non hanno difficoltà ad individuare nell’annunciato faccia a faccia tra Bersani e Berlusconi il luogo e l’occasione per un chiarimento ed una decisione ormai non più rinviabili. La novità, rispetto ad ancora qualche giorno fa, è che il segretario del Pd sembra arrivare a quest’appuntamento notevolmente indebolito, per lo scarso successo raccolto sulla linea «o governo di cambiamento o elezioni» e per il lento ma progressivo sfarinamento dell’ampia maggioranza che lo ha fino ad ora sostenuto all’interno del Pd.

Quante possibilità ci sono che nell’atteso faccia a faccia la coppia Ber-Ber riesca a trovare un’intesa? A questo punto, non poche: elezioni anticipate già a giugno, infatti, sembrano sempre più una jattura per il Paese, e la forza delle cose - insomma - sembra ormai spingere decisamente verso un accordo. Il patto che i due leader tenteranno di stringere - anche per stoppare l’irruzione in campo di Matteo Renzi, vista da entrambi come il fumo negli occhi - dovrà però esser tale da non mortificare né l’uno né l’altro. Si tratterà di individuare un Presidente della Repubblica il cui nome non costituisca una chiara sconfitta per alcuno dei due, e quindi un premier stavolta super partes davvero. Non sarà facile, ma non è certo impossibile.

Resterà, poi, la faccenda del nome del governo da varare: non potrà chiamarsi “governissimo”, perchè Bersani non potrebbe accettarlo; ma nemmeno “tecnico”, perchè Berlusconi ne reclama uno “politico”. Se nascerà, allora, si chiamerà di scopo, “del Presidente” oppure di “transizione”, come suggeriva ieri Dario Franceschini. Perchè la sostanza è certo la cosa più importante: ma in faccende così, anche il come presentarla può essere decisivo...

federico geremicca
alessandro barbera