ebook di Fulvio Romano

mercoledì 25 luglio 2012

San Giacomo, la pioggia e il Cammino...

Per san Giacomo e sant’Anna si aspettava la pioggia: “San Giacô a riemp la bôta e sant’Ana la destôpa...” San Giacomo riempie la bottiglia e sant’Anna la stappa. Ma oggi è san Giacomo, che sarebbe poi il Maggiore, per distinguerlo dal Minore, festeggiato il 1° maggio. Una curiosità: è a san Giacomo Minore che si riferisce il detto francese per cui:”Saint Jacques pluvieux, les glands malheureux...”. Perché le ghiande fioriscono a maggio ed è in quella fase che la pioggia sarebbe dannosa. No, san Giacomo Maggiore è il Santiago di Compostella (e cioè Sant’Iago dei castigliani) verso cui era rivolto il “cammino”, il pellegrinaggio vivo ancora oggi. L’apostolo (uno dei primi) che fu martirizzato con decapitazione e che viene raffigurato in genere con il cappello di pellegrino (anche se non bisogna confonderlo con Romeo o Romain), il bastone a Tau e la conchiglia. A dire il vero non è che da noi ci siano tante raffigurazioni del santo o tante cappelle. Viene in genere raffigurato, negli affreschi quattrocenteschi delle nostre chiese, insieme agli altri apostoli, con qualche eccezione. Ricordiamo il san Martino di Lignera in val Bormida, piuttosto che la cappella di san Salvatore di Macra (qui riprodotto), in val Maira. Vi sono poi due belle scene del miracolo di san Domingo della Calzada, in cui interviene il Santo a sorreggere il ragazzo ingiustamente impiccato mentre si recava a Compostela con i genitori: la prima nella cappella di san Bernardo di Piozzo, la seconda nella cappella di sant’Anna di Niella Tanaro. Ma se anche le nostre strade erano percorse dai pellegrini di Santiago, non dimentichiamo che una strada celeste indicava nei cieli sereni estivi la strada verso il santuario spagnolo. Ed era “La strà ‘d san Giacô” e cioè la Via Lattea che ancora si vede a stento soltanto quando il cielo è serenissimo.