ebook di Fulvio Romano

martedì 3 luglio 2018

Buche e mazzi di fiori

LA STAMPA

Prima Pagina

Un mazzo di fiori

Giovanna, che ha ottantasette anni e vive in periferia a Palermo, l’altro giorno è scesa in strada con strumenti da muratore e ha sistemato una buca. Era lì da mesi, e la signora s’era scocciata d’aspettare e ha provveduto. Siccome a Roma ci sono circa 2 milioni e 800 mila abitanti e altrettante buche, se ognuno di noi facesse come Giovanna domani sera la capitale sarebbe un biliardo. Fra l’altro si rischia anche una multa: qualche anno fa un volenteroso di Foggia riparò una buca e dovette pagare 850 euro al Comune perché sprovvisto dell’autorizzazione a intraprendere lavori pubblici. Potremmo chiedere a Virginia Raggi una specie di sconto comitiva: 500 euro di multa a ogni buca riparata e non se ne parli più. In totale fa quasi un miliardo e mezzo e in un colpo abbiamo sistemato anche il debito comunale. Questa potrebbe essere una possibilità. La seconda possibilità è fare come Beppe Grillo: «Buche? Quali buche? Io non ne vedo». Ogni tanto lui viene a Roma e dice che ci siamo inventati tutto. È successo anche domenica, ha piazzato un altoparlante sul tetto dell’auto e ci ha urlato dentro che di buche zero, neanche una. Se Grillo volesse, ce lo accompagniamo noi a vedere le buche. Si prende una mezza giornata e gliene facciamo vedere sei o settecentomila. Possiamo anche portarlo a vedere le due buche per cui sono cadute dalla moto Elena Aubry e Noemi Carrozza, una a maggio, l’altra un paio di settimane fa, ventisei anni la prima, venti la seconda. Sono morte. Eh, Beppe, ti va? I fiori li portiamo noi.