Imperia
Balenottere comuni, avvistamenti record
La stagione di “Tethys” parte con il botto
Gruppo di quindici esemplari al largo del Ponente: arrivano grazie al plancton trasportato dalle correnti
Gruppo di quindici esemplari al largo del Ponente: arrivano grazie al plancton trasportato dalle correnti
Avvistamenti record di balenottere comuni nel Santuario dei cetacei del Mar Ligure. Una concentrazione eccezionale di plancton ha attirato, a partire da questa settimana, un gran numero di balene, normalmente anime solitarie. I gamberetti eufasiacei (krill) regalano al Ponente uno spettacolo davvero raro: gruppi di balenottere che nuotano insieme, ingurgitando il loro cibo preferito.
L’altro giorno una delle barche di Whale watch Imperia ha incontrato un gruppo di 15 balenottere, ieri gli studiosi di Tethys ne hanno viste ben 12 assieme, e poi altre tre. «Le balenottere sono sempre presenti in questa zona - spiega la biologa Sabina Airoldi - ma concentrazioni di questo tipo sono rare. Soltanto alcune settimane fa ne erano state avvistate tante al largo di Tolone, durante alcuni sorvoli aerei, finanziati da Accobams (un accordo per la conservazione dei cetacei)». In seguito, evidentemente, le correnti hanno trasportato al largo della Liguria il plancton di cui le balenottere sono ghiotte e sono arrivate anche loro. Nel Santuario Pelagos si muovono alcune centinaia di balenottere: a seconda degli anni ne sono state contate da 150 a 900, nell’area marina protetta che si estende per 87.500 chilometri quadrati, creata grazie all’accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco, e che si sviluppa in un maxi triangolo tra le isole Porquerolles in Francia, la Sardegna e l’area dell’Asinara.
Ma non ci sono soltanto le balenottere. Pelagos ospita anche 38 mila stenelle, un tipo di delfino che è facile incontrare al largo. E, da circa tre anni, i tursiopi, delfini costieri facilmente avvistabili (e per questo molto amati e conosciuti, ambasciatori di altre speci e del mare in generale) che prediligono i fondali sabbiosi degradanti dolcemente e che, non si sa ancora per quale motivo, abbiamo scelto di stabilirsi in questa porzione di mare. Ci sono poi le tartarughe, veri e propri incontri magici, a distanze variabili dalla costa. E le mobule, «cugine» delle note mante, in sostanza squali piatti, che possono raggiungere una apertura alare di due metri e oltre, e che «volano» tra i flutti e le correnti.
Da maggio le imbarcazioni di Tethys, in collaborazione con Flash Vela d’Altura di Sanremo, e quelle di Whale watch Imperia escono in mare alla ricerca di esemplari da studiare e mappare. Un’attività che non è soltanto per i tecnici: i pomeriggi in barca sono un’attrazione turistica importante su cui, finalmente, il Ponente ligure sta iniziando a puntare. Anche perchè, mentre in altri luoghi del pianeta (tanto per fare qualche esempio, il Sud Africa, Australia, California) le uscite in mare sono condizionate e limitate dalle stagioni (si esce soltanto alcuni mesi l’anno), la Liguria può regalare spettacolari avvistamenti durante l’arco di tutti i dodici mesi. Anche se ad oggi non ci sono ancora operatori che hanno organizzato servizi di questo tipo. Ma il potenziale, come più volte ha sottolineato Sabina Airoldi di Tethys, è altissimo. Come si pubblicizza la ciclabile, per allenarsi all’aria aperta anche in inverno, si possono promuovere le uscite in mare anche nei mesi più freddi.
In ogni caso, la stagione estiva promette bene. Le uscite sono programmate da Sanremo, Imperia, Andora e Bordighera con Whale watch Imperia. E anche gli studiosi di Tethys sono al lavoro, grazie al sostegno di Flash Vela d’Altura di Sanremo, di Porto Sole e di Olio Carli.
lorenza rapini