LA STAMPA
Italia
UGO DE SIERVO Il presidente emerito della Consulta sul vicepremier
“Preoccupante l’assenza di collegialità fra ministri nelle scelte cruciali”
“Con un uomo solo al comando
si violano le regole dello Stato”
Persino un uomo pacato come il presidente emerito della corte Costituzionale Ugo De Siervo si dice «preoccupato della bulimia politica di Matteo Salvini».
Lo sconfinamento continuo dei ruoli non porta a un rischio d’incostituzionalità? «Salvini evidentemente ha una forte personalità che esercita, in quanto ministro agli Interni, in un modo discutibile dal punto di vista della normativa costituzionale e in particolare della legge generale del funzionamento del governo del 1988, che affida competenze esclusive e non rinunziabili al presidente del Consiglio dei ministri». Che talvolta appare esautorato a favore di un sol uomo: Salvini. «È così. Non a caso, dopo la nota e non normale telefonata del Presidente della Repubblica al premier, alcune cose in teoria sembrano essere mutate. Il presidente Conte infatti finora era stato assai riservato…». Che rischio intravede in questo modo di procedere? «Intanto che non vi sia un indirizzo uniforme e sufficientemente autorevole del governo, ma l’assunzione di un potere del tutto improprio da parte di un solo ministro…» C’è il rischio di una deriva autoritaria? «Preferirei non fare ipotesi catastrofiche. Limitiamoci a giudicare vicende certamente preoccupanti che si stanno manifestando sotto gli occhi di tutti. Io mi auguro che tutto ciò non si collochi nella prospettiva di un regime autoritario. Certo è preoccupante vedere la faciloneria con cui si fa a meno di altri ministri e della collegialità del governo. Su scelte come quelle dell’immigrazione sarebbe invece auspicabile il contrario». A quanto pare, questo tipo di politica paga: Salvini risulta primo nei sondaggi. «Che un politico momentaneamente abbia successo non vuol dire che ciò che fa sia compatibile dal punto di vista costituzionale e giuridico». Salvini sembra ignorare una norma fondamentale dello Stato democratico: la separazione dei poteri. «Tra le tante, questa mi sembra la più grave, perché qui davvero, in modo irresponsabile, si teorizza che un ministro degli Interni possa decidere su misure limitative della libertà personale. Far dipendere l’irrogazione di sanzioni restrittive dal Ministro degli Interni è fuori da ogni regola». Tutto, però, gli viene perdonato. Perché? «Forse, cinicamente, le persone aspettano qualche scivolone. Forse non si rendono conto della gravità di ciò che sta accadendo». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI