ebook di Fulvio Romano

martedì 2 aprile 2013

Ma dove sarebbero oggi " i Saggi" in Italia?...

I partiti hanno "toto corde" , ad una sola voce, criticato più o meno palesemente la scelta di Napolitano di non abdicare, come tutti avrebbero invece voluto. È questa la delusione vera di gran parte del PD, che sperava, eletto un loro nuovo presidente, di riavere il boccino in mano: o governo Bersani o minaccia di scioglimento delle Camere. Lo voleva la foia elettorale di B. goloso di cavalcare il consenso, aumentato dopo l'avvilente tentativo di Bersani.
Non potendo esprimere apertamente la loro delusione per il mancato abbandono di re Giorgio, adesso se la prendono con la formazione del gruppo di "saggi": sono vecchi, tutti maschi, uomini di apparato ecc. ecc. Le Donne sono indignate, i Giovani piagnucolano, i Partiti scalpitano: speravano di accelerare la spartizione di incarichi, prebende, e devono rinviare di affettare la torta...
Però, siamo seri. A parte il fatto che Re Giorgio ha voluto chiaramente non dei saggi ma uomini influenti presso i loro rispettivi partiti e gruppi di potere, perché si evitasse il salto nel buio finanziario ed istituzionale , mi chiedo: dove sarebbero oggi i "saggi" in Italia?
Anche scavando nei più nascosti recessi dell'informazione non me ne viene in mente uno...
Sono gli Intellettuali? C' è oggi in Italia un intellettuale che possa essere saggio in politica? L'esempio più banale, ma attuale, è quello del cantante assessore Battiato, che in situazione pubblica e "politica" se ne esce come se ne è uscito... Vogliamo mettere Dario Fo presidente della Repubblica? Ma allora non abbiamo capito niente del ruolo di un presidente...e vogliamo solo sminuire il ruolo per fini inconfessabili...
Aveva ragione Socrate: ognuno faccia bene il suo mestiere, questa è la virtù.
Saggi sono i giornalisti? Chi? E comunque, un bravo giornalista deve fare il giornalista, e non il politico...
Saggi sono i Giovani? Quali? Le Lombardi e i Crimi, emersi dalle scelte oculate della ditta Casaleggio&Grillo Associated?
D'altronde un paese che, come rivela Il Mulino, ha solo il 20% di cittadini con strumenti culturali adeguati ad una moderna democrazia, non può pretendere molto...E aggiungeremmo che non basta nemmeno questo, visto che il caos della avidità politica in Italia è tale da mettere in crisi anche quel 20%...!

F.R.