ebook di Fulvio Romano

domenica 24 marzo 2013

La "agibilità politica" di Berlusconi blocca la "agibilità giudiziaria" nei suoi confronti....

Ancora una volta due pesi e due misure per i cittadini...

Da La Stampa:

Diritti Tv Mediaset

I giudici accolgono “l’agibilità politica”
Processo sospeso per quasi un mese


Formalmente si è trattato di un rinvio per il legittimo impedimento dell’imputato principale, ovvero Silvio Berlusconi. Ma aver stabilito una sospensione di quasi un mese del processo d’appello Mediaset, dove Berlusconi era stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per frode fiscale, ha un altro significato.

Nei fatti, la corte d’appello presieduta dal giudice Alessandra Galli, per la prima volta ieri ha risposto, sebbene indirettamente, all’appello del capo dello Stato Giorgio Napolitano di consentire «l’agibilità politica» a Berlusconi, decidendo una moratoria di quasi 30 giorni del processo (prescrizione sospesa) e riconoscendo che l’impegno di ieri mattina del Cavaliere, occupato in una riunione dell’ufficio di presidenza con al centro le consultazioni per il nuovo governo, «va inquadrato in un contesto istituzionale», dato il particolare momento politico vissuto dal Paese, affinché dunque si decidano le sorti del futuro governo. Questo almeno è quanto viene certificato nell’ordinanza con la quale ieri, dopo un’ora di camera di consiglio, il processo d’appello Mediaset, ormai agli sgoccioli, è stato rinviato al 20 aprile. Data non casuale, visto che il 15 di quello stesso mese si dovrà rinnovare anche il Presidente della Repubblica.

Decisione che probabilmente nemmeno le difese si aspettavano visto che finora la Corte aveva respinto quasi tutte le richieste di rinvio per motivi politici avanzate dal Cavaliere e che il pg, Laura Bertolè Viali, si era espressa contro. I giudici, contestualmente, non hanno riconosciuto identico impedimento ai due difensori (Ghedini eletto in Senato e Longo in Parlamento). Inoltre, pur non avendo un obbligo formale di sospendere il dibattimento fino a quando la Cassazione non stabilirà se il ricorso per la remissione dei processi milanesi a Brescia è ammissibile, i giudici hanno dato un altro segnale importante in vista del giudizio della Suprema Corte decidendo che della questione, «preliminare e assorbente le altre» si discuterà soltanto alla ripresa delle udienze.

E se per allora non sarà giunto alcun segnale dalla Cassazione, è chiaro che la moratoria sui processi a Berlusconi proseguirà. Ora bisognerà capire se anche i giudici del processo Ruby si adegueranno alla linea della corte d’appello oppure daranno via libera domani alla parte finale della requisitoria di Ilda Boccassini. Rispetto all’udienza scorsa, in questo caso, l’unica novità è che Berlusconi sembra essere guarito dalla famosa uveite e dall’ipertensione.

Il periodo politico però è caldissimo ed è chiaro che domani i legali, ammesso che decidano di arrivare in aula, presenteranno nuovi legittimi impedimenti. A meno che, dopo aver proclamato ieri l’inizio della campagna elettorale, Berlusconi non decida qualche colpo di scena. La sentenza comunque, pendendo il ricorso in Cassazione, non potrà essere pronunciata. Di fatto, ancora una volta è il Cavaliere ad avere in mano il boccino.

paolo colonnello
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