La terza
settimana di ottobre era in genere quella della prima apparizione
invernale, delle prime avvisaglie della stagione fredda. Un detto
della meteorologia popolare riassume per tutti l'attesa di questi
primi sintomi del cambio di stagione: "A san Luc, l'invern l'è
al such". E cioè, al 18 di ottobre l'inverno è ormai alla
radice, si sta organizzando. Così, dopo gli ultimi frenetici
esercizi di semina che dovevano concludersi tra san Gallo (domani) e
san Luca (giovedì), per il mondo contadino l'apparizione delle prime
nevicate in quota era il segnale della nuova fase annuale che si
apriva. E una sua prima comparsa la neve di ottobre dovrebbe farla,
secondo previsioni, già questa mattina sulle Alpi dell'Ossola sulla
spinta dell'onda temporalesca in arrivo da Nord Est. Con le zone
settentrionali del Piemonte, l'alta Vallée e la Liguria più esposte
a questo nuovo fronte che supera le Alpi. Durerà poco, tuttavia. Già
dal pomeriggio le schiarite preannunciano una fase di debole rimonta
anticiclonica che sarà caratterizzata da una variabilità senza
piogge di rilievo. Fino almeno a venerdì. Sul prossimo fine
settimana, anche se i principali modelli di previsione sono ancora in
dubbio, grava infatti la minaccia di un consistente apporto
perturbato nord atlantico. Se riuscirà a superare e aggirare le Alpi
porterà piogge abbondanti, specie sulle province settentrionale e la
Liguria.
romano.fulvio@libero.it