da "Provincia Granda" del 5 settembre 2012:
Dopo le "piuvere 'd la Madona" sole e caldo nel fine settimana.
La saggezza della migliore civiltà contadina ben sapeva che prima dell'8 settembre c'era da aspettarsi una prima puntata energica dell'autunno. Un affondo fatto di frescure magari già quasi invernali, ma soprattutto di piogge, di acqua sui campi.
"Le piuvere 'd la Madona arivo sempre", mi diceva l'altro giorno a san Biagio una gentile signora, mentre le bialere erano già piene d'acqua piovana e i campi e le concimaie cominciavano a non più assorbirla. "Le piuvere 'd la Madona" è una bella espressione, che condensa in uno sia la pratica fatalità del mondo contadino, sia la sua arguzia, che a fatica cela un animo, una disposizione un po' ribelle e dissacratrice. Anche se da un po' di anni siamo abituati a considerare settembre una dolce, prolungata appendice dell'estate (e, a volte, neanche tanto dolce), la civiltà dei campi ci ricorda con questo detto che settembre è il primo mese d'autunno e che la sua festa principe, "la Madona", è lì a testimoniarlo: fine di un periodo ed inizio di uno nuovo.
Ne abbiamo avuto conferma in questi giorni, con la neve sull'arco alpino e con quattro-cinque giorni di piogge toste, che hanno ingrossato lo Stura di Demonte fino e oltre la piena "ordinaria".
E' piovuto meno sulla Val Tanaro e su Mondovì rispetto alla Vermenagna, al Pesio, al Gesso e allo Stura. A Mondovì e Ceva un centinaio di millimetri in tutto, ma sotto Limone ben 280 e 270 sopra Chiusa di Pesio, 260 a Terme di Valdieri. Cuneo a 130 e Boves a 165 mm, mentre la pioggia diminuiva man mano che ci si allontanava dalle Alpi: Langhe una cinquantina di mm, così come a Marene-Savigliano. Sulle Cozie, tra la novantina di Saluzzo, i 132 di Barge fino ai 210 mm di Pontechianale!
Campi irrorati, uve ripulite, "sagne" rimpinguate: si può ora arrivare alla festa 'd la Madona con un ritrovato sole e, soprattutto, con un rinnovato caldo, non certo asfissiante come quello che ci ha accompagnato dal dopo Ferragosto. Giovedì ritorna infatti un nostro caro amico, l'Anticiclone atlantico, quell'Azzorriano che da sempre fa a tratti dei nostri settembre un tenero ed azzurro, caldo e lento spegnersi dell'estate. Da giovedì a domenica dovremo quindi senz'altro approfittare dello scampolo di stagione che ci viene regalato, l'ultimo fine settimana ancora veramente estivo. Certo, i lavori nel frutteto urgono. Raccogliere le pesche della vigna che l'acqua ci ha piegato verso terra, le mele calville , quelle non bruciate dal solleone di fine agosto. Lavoretti a parte, si approfitti di queste ore per una gita in montagna (attenti solo domenica ad eventuali temporali in quota) o per l'ennesima scappata sul nostro balcone rivierasco di Ponente. Il bel tempo dovrebbe durare almeno fino al 13-14, giovedì-venerdì prossimi. I modelli matematici sono ancora incerti, ma noi sappiamo che almeno le "piuvere 'd la Madona" sono finite e che il sole ci dà allegria.
romano.fulvio@libero.it