Nubifragio in Riviera: danni ingenti
SANREMO
L’ufficio anagrafe di Sanremo inagibile, un appartamento di Ospedaletti evacuato e una mezza dozzina danneggiati, decine di negozi, magazzini e garage allagati. E’ un tributo pesante quello che la Riviera ha pagato ieri alla prima perturbazione autunnale che in una ventina di minuti, tra le 13,10 e le 13,30, ha rovesciato 25 millimetri di pioggia concentrandoli soprattutto nel tratto di costa tra Bordighera e Sanremo. I danni del nubifragio sono nell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro, con i Vigili del fuoco chiamati ad una raffica di interventi. Quando la pioggia è iniziata a cadere la visibilità in città è scesa al minimo e nel giro di pochi minuti le strade si sono allagate, da via Roma a piazza Colombo, dall’Imperatrice a via Bixio (con via Padre Semeria, via Martiri e corso Inglesi trasformati in «torrenti»). La «bomba d’acqua» è però esplosa all’Anagrafe, nell’edificio del mercato annonario di piazza Eroi, dove le condutture per il convogliamento delle acque bianche non hanno retto la pressione. Gli impiegati si sono trovati sotto una cascata d’acqua che ha mandato in frantumi il controsoffitto, provocato un black out, allagato gli schedari con le foto e i dati di migliaia e migliaia di sanremesi. L’ufficio è stato chiuso a tempo indeterminato. I servizi Anagrafe verranno effettuati nella parte sud dell’edificio, con ingresso lato via Debenedetti. Quelli di Stato civile, invece verranno garantiti a Palazzo Bellevue, in municipio, nell’ex decentramento. Tra negozi e magazzini gli allagamenti hanno interessato in particolare via Palazzo, lato piazza Eroi. Qui è rimasto allagato anche lo studio professionale di un architetto. Chiuso provvisoriamente anche il negozio «Bata» di Oviesse, tra via Roma e via Matteotti. A Ospedaletti i Vigili del fuoco hanno giudicato inagibile un alloggio del condominio residenziale «Patrizia» (gli occupanti si sono trasferiti da conoscenza) e una mezza dozzina sono rimasti seriamente danneggiati con finestre sfondate, parquet devastati, muri pericolanti.
GIULIO GAVINO